Fatima Afif era stata licenziata da un asilo nido francese nel dicembre del 2008 perché rifiutava di togliersi il velo. Oggi, riferiscono i media locali, la Corte di cassazione ha confermato il licenziamento per colpa grave. E' la quinta volta che la giustizia si pronuncia su questo caso, ormai divenuto emblematico nel dibattito sul principio di laicità e la sua applicazione nel campo del settore privato.
Se una società privata non può "stabilire restrizioni generali e imprecise su una libertà fondamentale" nel suo regolamento di procedura, sostiene la Corte suprema, tali restrizioni possono essere giustificate "dalla natura del compito e proporzionate allo scopo perseguito". Secondo i magistrati, la limitazione della libertà di manifestare la propria religione, sancita dal regolamento interno dell'asilo nido, "non presentava un carattere generale" ed era "sufficientemente precisa".