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Stop ai voli degli F35, il Pd: "Non li compreremo se non sono affidabili"

04 luglio 2014 | 08.54
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Il Pentagono ordina nuove ispezioni dopo un incendio scoppiato su un caccia dell'Air Force in Florida. Scanu (Pd): "La nostra partecipazione al progetto non è in discussione ma non procederemo all'acquisto senza garanzie". Mogherini: "Non ho la competenza per dare un giudizio tecnico". Il gen. Tricarico: "Lasciarli a terra è una misura precauzionale"

Stop ai voli degli F35, il Pd:

Stop a tutti i voli degli F35. La sospensione è stata decisa in seguito a un incendio scoppiato il 23 giugno su un caccia dell'Air Force in una base della Florida mentre il pilota si preparava al decollo. Le direttive con l'ordine sono state emanate dagli uffici del programma F-35, dall'Air Force e dalla Marina.

Il Pentagono ha annunciato che gli F35 resteranno a terra fino al completamento di una serie di ispezioni aggiuntive sul motore costruito dalla Pratt & Whitney.

Il Pd - Per Gianpiero Scanu, capogruppo Pd in Commissione Difesa alla Camera, "le notizie che arrivano dagli Stati Uniti d'America confermano la bontà della nostra proposta di moratoria sugli F35 e di richiesta di un dimezzamento delle spese. Il rigore con cui la Difesa americana tratta questo tema ci tranquillizza molto. Il Pentagono conferma di occuparsi in maniera molto seria delle proprie competenze''.

''Molte delle nostre obiezioni - prosegue Scanu - erano consequenziali alla presa d'atto di tutta una serie di riserve e valutazioni critiche espresse soprattutto in sede americana. La nostra partecipazione al progetto non è in discussione; ma, allo stesso tempo, considero impossibile che si possa procedere all'acquisto anche di un solo aereo senza che ci sia un riconoscimento unanime della sicurezza e della praticabilità di questo strumento. Ritirarci adesso sarebbe prematuro e per questi ci muoveremo col buonsenso. Certamente - assicura in conclusione Scanu - non compreremo aerei che non siano assolutamente affidabili''.

Mogherini - Il ministro degli Esteri Federica Mogherini, rispondendo a una domanda su un possibile ripensamento sugli F-35, dopo lo stop deciso dagli Usa, ha detto a Radio Capital: "Non sta a me e non ho la competenza per dare un giudizio tecnico. L'Italia avrà bisogno come tutti di riaggiornare i propri strumenti militari, si tratterà di sostituire alcuni degli aerei, che sono vecchi, ma quali saranno non spetta a me sceglierlo, la discussione andrà fatta anche con gli americani".

Il generale Tricarico - Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare ed attuale presidente della Fondazione Icsa, sottolinea all'Adnkronos che lo stop dei voli "è una misura del tutto precauzionale e ordinaria". "L'anomalia riscontrata, probabilmente al motore - continua - ha fatto scattare la regola secondo cui quando c'è un inconveniente di volo, come in questo caso, è prudente fermare gli aeroplani per venire a capo delle cause che hanno generato il problema e, una volta avute tutte le garanzie, riaprire i voli".

A giudizio di Tricarico "questo episodio non deve pregiudicare la realizzazione degli F-35. Si tratta di aerei ad alta tecnologia, è normale che vengano man mano sperimentati. Ora faranno dei controlli, sarà appurata la causa e verrà risolto l'inconveniente, come tutti gli altri incontrati durante la fase di realizzazione. Non credo ci sarà alcun ritardo nella produzione degli altri F35''.

La denuncia dei promotori della campagna 'Taglia le ali alle armi' - Francesco Vignarca, portavoce di 'Taglia le ali alle armi', una campagna che, dal 2009, si batte contro l'acquisto dei cacciabombardieri, dice all'Adnkronos: ''Il programma Joint Strike Fighter non è maturo, ha grossi problemi tecnici che hanno costretto allo stop anche il Pentagono. Eppure noi italiani, contro ogni logica, stiamo già comprando gli F-35''.

Ma non solo. ''Il fallimento del programma F-35 - prosegue - è dimostrato anche da una lunga serie di intoppi tecnici nelle strutture e nell'affidabilità degli aerei. Oggi solo un F-35 su tre vola, mentre due aerei sono a terra, fermi negli hangar per manutenzione. Morale: si compra roba che fa fatica a volare''.

Critiche da Sel - Va all'attacco il deputato di Sel, Giulio Marcon, per il quale le ultime notizie provenienti dagli Stati Uniti " dimostrano ancora una volta come la scelta del governo italiano di continuare la partecipazione al programma JSF sia insensata e inutile per il nostro Paese".

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