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Il Papa a Seul beatifica 124 martiri coreani: la loro eredità può ispirare tutti gli uomini

16 agosto 2014 | 08.25
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Il Pontefice nell'omelia: "Oggi molto spesso ci viene chiesto di scendere a compromessi sulla fede, loro ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto". Il discorso di Bergoglio davanti alla Presidente della Repubblica coreana Park Geun-Hye: ''La Corea abbatta i muri dell'odio''. Borsa nera in mano e senza papalina, la partenza del Papa

Papa Francesco (Infophoto) - INFOPHOTO
Papa Francesco (Infophoto) - INFOPHOTO

"Oggi molto spesso sperimentiamo che la nostra fede viene messa alla prova dal mondo, e in moltissimi modi ci vien chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo". Lo ha detto Papa Francesco a Seul nell'omelia in occasione della beatificazione di 124 martiri coreani. Proprio i martiri, ha ammonito il Pontefice, "ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto e a vedere tutto il resto in questo mondo in relazione a Lui e al suo Regno eterno. Essi ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire".

Nella sua omelia presso la Porta di Gwanghwamun, nel terzo giorno del suo viaggio apostolico in Corea, il Papa ha reso omaggio a Paul Yun Ji-Chung e 123 compagni martiri, ricordando il fatto che fossero tutti laici. "Oggi - sono le parole del papa, riportate dalla Radio Vaticana - celebriamo questa vittoria in Paolo Yun Ji-chung e nei suoi 123 compagni. I loro nomi si aggiungono a quelli dei Santi Martiri Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni, ai quali poc'anzi ho reso omaggio. Tutti vissero e morirono per Cristo ed ora regnano con Lui nella gioia e nella gloria. Con san Paolo ci dicono che, nella morte e risurrezione del suo Figlio, Dio ci ha donato la vittoria più grande di tutte".

L'esempio dei martiri "ci insegna l'importanza della carità nella vita di fede. Fu la purezza della loro testimonianza a Cristo, manifestata nell'accettazione dell'uguale dignità di tutti i battezzati, che li condusse a una forma di vita fraterna che sfidava le rigide strutture sociali del loro tempo. Fu il loro rifiuto di dividere il duplice comandamento dell'amore a Dio e dell'amore al prossimo che li portò ad una così grande sollecitudine per le necessità dei fratelli".

"Il loro esempio -ha aggiunto il Papa- ha molto da dire a noi, che viviamo in società dove, accanto ad immense ricchezze, cresce in modo silenzioso la più abbietta povertà; dove raramente viene ascoltato il grido dei poveri; e dove Cristo continua a chiamare, ci chiede di amarlo e servirlo tendendo la mano ai nostri fratelli e sorelle bisognosi". L'eredità dei martiri "può ispirare tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad operare in armonia per una società più giusta, libera e riconciliata, contribuendo così alla pace e alla difesa dei valori autenticamente umani in questo Paese e nel mondo intero".

"La celebrazione del beato Paolo e dei suoi compagni -ha proseguito Francesco- ci offre l'opportunità di ritornare ai primi momenti, agli albori della Chiesa in Corea. Invita voi, cattolici coreani, a ricordare le grandi cose che Dio ha compiuto in questa terra e a custodire come tesoro il lascito di fede e di carità a voi affidato dai vostri antenati".

"Nella misteriosa provvidenza di Dio, la fede cristiana non giunse ai lidi della Corea attraverso missionari; vi entrò attraverso i cuori e le menti della gente coreana stessa. Essa -ha rilevato il Pontefice- fu stimolata dalla curiosità intellettuale, dalla ricerca della verità religiosa. Attraverso un iniziale incontro con il Vangelo, i primi cristiani coreani aprirono le loro menti a Gesù. Volevano conoscere di più su questo Cristo che ha sofferto, è morto ed è risorto dai morti".

Papa Francesco, incontrando le comunità religiose in Corea presso l'Auditorium della "School of Love" di Kkottongnae, ha dichiarato: ''Nella vita consacrata la povertà è sia un 'muro' che una 'madre'. È un 'muro' perché protegge la vita consacrata, è una 'madre' perché la aiuta a crescere e la conduce nel giusto cammino. L'ipocrisia di quegli uomini e donne consacrati che professano il voto di povertà e tuttavia vivono da ricchi, ferisce le anime dei fedeli e danneggia la Chiesa".

Il Pontefice si è fermato brevemente in preghiera davanti al "Giardino dei bambini abortiti" di Kkottongnae, alla presenza di una rappresentanza degli attivisti pro-life coreani e del missionario Lee Gu-won.

Il Papa ha poi incontrato i disabili - 150 adulti e una cinquantina bambini - ospiti della 'House of Hope', un Centro di recupero che sorge a Kkottongnae. La località, a 90 km da Seoul, ospita su una collina una vera e propria cittadella della carità, con alloggi e ospedali per la cura dei poveri e dei malati abbandonati.

"A piedi scalzi, in segno di rispetto - rileva la Radio Vaticana - il Papa ha fatto ingresso nella struttura, fermandosi brevemente in preghiera nella cappellina per poi intrattenersi per mezz'ora in una grande sala dove, assieme ai malati, erano presenti anche i 70 operatori sanitari e insegnanti - religiosi, religiose e laici - che prestano opera di assistenza nel Centro".

"Con grande affetto, dopo alcuni canti e aver ricevuto bigliettini e molti piccoli doni dai malati - tra cui una corona di fiori indossata sul collo e un suo ritratto eseguito da una donna gravemente disabile - Papa Francesco ha salutato uno a uno i degenti, accarezzandoli, baciandoli e benedicendoli".

Nel discorso pronunciato di fronte ai leader dell'apostolato laico coreano che ha chiuso la quarta giornata del viaggio apostolico in Corea, Papa Francesco ha affermato che la promozione umana deve essere tra gli obiettivi dell'attività di un laico cristiano.

''Assistere i poveri è cosa buona e necessaria, ma non è sufficiente. Vi incoraggio - sono le parole del Papa, riportate sul sito della Radio Vaticana - a moltiplicare i vostri sforzi nell'ambito della promozione umana, cosicché ogni uomo e ogni donna possa conoscere la gioia che deriva dalla dignità di guadagnare il pane quotidiano, sostenendo così le proprie famiglie''.

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