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Velo islamico e seno ben in vista: 'Jilboobs', la moda indonesiana che fa scandalo

09 settembre 2014 | 16.45
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Il binomio Jilbab e magliettine attillatissime fa infuriare l'autorità religiosa. Gli Ulema: "Alcune donne hanno scelto di coprirsi la testa e svelare altre parti sensuali. Il consiglio lo vieta rigorosamente". Ma le donne non ci stanno: "Noi vogliamo anche essere alla moda" e su Facebook postano le foto

Velo islamico e seno ben in vista: 'Jilboobs', la moda indonesiana che fa scandalo

Si chiama "jilboobs" ed è il contestato binomio 'made in Indonesia' di velo islamico e vestiti attillati che ha immediatamente suscitato la reazione della comunità religiosa. Il termine deriva dalla contrazione del termine jilbab (o hijab, il velo corto indossato dalle donne musulmane) unito alla parola slang inglese che indica il seno.

Le autorità musulmane vorrebbero però vietare questa tendenza seguita da sempre più donne che, tenendo comunque coperto il capo, vogliono accentuare le loro curve. Nei giorni scorsi, il Consiglio indonesiano degli Ulema, autorità semiufficiale sull'Islam nel Paese, ha dichiarato che indossare il velo islamico con indumenti attillati è vietato. "Apprezziamo le donne che hanno deciso di indossare il jilbab - ha commentato il vicepresidente del consiglio Màruf Amin - Ma alcune di loro hanno scelto di coprirsi la testa e svelare altre parti sensuali. Il consiglio lo vieta rigorosamente".

Ovviamente non si sono fatte attendere le reazioni delle donne. "Non hanno niente di meglio da fare piuttosto che commentare le scelte di moda che fanno le persone? Noi donne vogliamo anche essere alla moda", ha detto la 26enne Rahma Laela, che lavora in un centro commerciale di Giacarta.

Ma non è tutto. Questa nuova moda è sbarcata anche sui social network, tanto che su Facebook è stata creata una pagina ad hoc - dove le donne possono pubblicare le loro foto in jilboobs - che ha già ottenuto quasi 39mila 'mi piace'. Da parte sua, la scrittrice femminista Julia Suryakusuma ha condannato la reazione "istintiva" del Consiglio, sostenendo che si tratta "semplicemente della convergenza delle tendenze verso la religiosità con la globalizzazione... una tendenza di moda". Dal 1998, anno della caduta del dittatore Suharto, un numero sempre maggiore di donne in Indonesia ha iniziato ad indossare abiti conformi all'Islam.

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