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Summit dei Nobel, Dalai Lama: "Profonda delusione per il no del Sudafrica, spero si svolga a Roma"

04 ottobre 2014 | 15.08
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Tenzin Taklha, portavoce del leader spirituale tibetano, all'Adnkronos: "Sarebbe contento se si tenesse nella Capitale". Sui rapporti con la Cina: "Contatti informali per soluzione pacifica". Dopo la decisione di Pretoria di negare il visto, si cerca un nuovo Paese ospite

Il Dalai Lama (Adnkronos)
Il Dalai Lama (Adnkronos)

"Sua santità il Dalai Lama ha espresso la sua delusione, profonda delusione, per il rifiuto da parte delle autorità sudafricane di concedere il visto per partecipare al summit dei Nobel per la pace. Ma spetta sempre e comunque ai governi la decisione in proposito e devono essere rispettate anche se deludono". Lo ha dichiarato all'Adnkronos Tenzin Taklha, portavoce del Dalai Lama, Tenzin Gyatso, 14mo leader spirituale tibetano a cui venne assegnato il Nobel per la Pace nel 1989 perché nella sua lotta per la liberazione del Tibet ha sempre e coerentemente rifiutato l'uso della violenza, preferendo ricercare soluzioni pacifiche basate sulla tolleranza e il rispetto reciproco.

Il World Summit of Nobel Peace, che si sarebbe dovuto svolgere dal 13 al 15 ottobre in Sudafrica, è stato annullato e gli organizzatori stanno cercando un nuovo Paese ospite. "Il Dalai Lama sarebbe contento se si svolgesse a Roma, ma per la sua partecipazione comunque dipende dal programma già fitto di Sua Santità".

Il portavoce del leader spirituale tibetano, che da oltre mezzo secolo vive in esilio a Dharamsala, in India, ha poi dichiarato: "No non ci sono contatti ufficiali con le autorità cinesi: sottolineo ufficiali" . "Sua Santità ha espresso più di una volta il desiderio di tornare in Tibet - ha aggiunto Taklha - e ha anche sempre espresso l'auspicio di poter trovare una soluzione pacifica alle divergenze con le autorità cinesi, considerando che non è mai stato alla ricerca dell'indipendenza ma dell'autonomia della regione tibetana".

Tenzin Gyatso auspica infine una soluzione pacifica per Hong Kong. "Sua Santità spera e prega sempre per una soluzione pacifica, attraverso il dialogo e non la violenza", ha detto il portavoce. Hong Kong da diversi giorni è teatro di manifestazioni di protesta ad opera soprattutto di studenti che chiedono le dimissioni del capo esecutivo e elezioni democratiche.

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