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Ebola: Consiglio Ue, servono sforzi unitari, bene no limitazioni a viaggi

20 ottobre 2014 | 16.18
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"Sono necessari forzi unitari, coordinati e più intensi" per contenere l'epidemia di Ebola in Africa e assicurare un'assistenza appropriata nei Paesi colpiti e in quelli vicini. Sono le conclusioni dei ministri degli Esteri dell'Ue, riuniti oggi a Lussemburgo per studiare una risposta comune alla minaccia e individuare gli aiuti da garantire ai Paesi africani colpiti dal virus. Il Consiglio saluta con soddisfazione la prosecuzione "del traffico aereo da e per i Paesi colpiti", e invita tutti i Paesi a seguire in materia le linee guida dell'Oms. Anche perché "è fondamentale isolare la malattia, ma non isolare i Paesi". I ministri hanno anche sottolineato l'importanza di lavorare insieme sotto l'ombrello dell'Onu e hanno rivolto ai donatori internazionali l'invito a rispondere all'appello dell'Onu, che chiede 987,8 mln di dollari per contenere l'epidemia.

L'Ue e gli stati membri "hanno già destinato oltre mezzo miliardo di euro per cure mediche urgenti alle persone colpite, per cercare di contenere la malattia e per attenuare l'impatto dell'epidemia sulle economie degli Stati colpiti". Il Consiglio, inoltre, saluta con soddisfazione il ruolo di Francia, GB e Usa nell'allestire la riposta all'epidemia nei tre Paesi più colpiti. L'Ue "continuerà a seguire da vicino i bisogni" delle popolazioni "e a garantire assistenza ai Paesi colpiti per contrastare l'epidemia".

Non solo: la "sinergia della nostra risposta - sottolineano i ministri - è una priorità". Il Consiglio incoraggia anche il coinvolgimento del settore privato e l'importanza di continue consultazioni sulle "misure da assumere per proteggere l'Ue e gli stati membri da potenziali contaminazioni". Ma anche continue informazioni sul virus alla popolazione, per prevenire il "possibile stigma".

Quanto ai sanitari internazionali che lottano contro il virus in Africa, il Consiglio accoglie con favore un accordo tra gli Stati membri e la Commissione per garantire cure appropriate a medici e infermieri internazionali "nell'ambito delle risorse disponibili", anche con "evacuazione medica" attraverso vettori commerciali specializzati o degli stessi stati membri, da valutare "caso per caso". Operazioni gestite attraverso il coordinamento degli interventi nel Centro di emergenza Ue. L'operazione di evacuazione può essere finanziata fino al 100% dal bilancio comunitario. Il Consiglio riconosce, inoltre, la necessità di istituire un pool di esperti degli Stati membri, su base volontaria, per una risposta rapida e mirata alle crisi sanitarie. E saluta tutti gli sforzi per potenziare la ricerca medica e farmaceutica sulle malattie tropicali e quelle trascurate.

Inoltre il Consiglio invita a verificare, insieme all'Oms, l'efficacia dei sistemi di screening nei punti di uscita dei Paesi colpiti, contribuendo a rafforzarli, se necessario. Si sottolinea ancora l'importanza di continue consultazioni e informazioni sulle misure volte a proteggere l'Ue ei suoi cittadini. E questo, in particolare "nei punti d'ingresso", porti e aeroporti. Obiettivo, "procedure comuni" di controllo, ma anche l'utilizzo al meglio dei sistemi di visto e di informazione dei vettori di trasporto, per "anticipare potenziali arrivi" di soggetti infetti.

Il Consiglio si dice favorevole ai lavori della Commissione "per la costituzione di una rete volontaria di clinici per il trattamento di Ebola a livello dell'Ue e per la fattibilità di un 'Joint Procurement' per" l'acquisto "di indumenti di protezione destinati ai sanitari che trattano i pazienti di Ebola e per i possibili trattamenti medici".

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