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Sudcorea: condannato a 10 anni amministratore compagnia traghetto affondato

20 novembre 2014 | 11.32
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Secondo il tribunale della città di Gwangju, il manager aveva regolarmente autorizzato il sovraccarico della nave e aveva ordinato lavori non autorizzati per aumentarne la capacità di trasporto

(Xinhua)
(Xinhua)

Nuova condanna in Corea del Sud per la tragedia del traghetto affondato lo scorso aprile, in cui morirono più di 300 persone, la maggior parte studenti di liceo in gita scolastica. Kim Han-Sik, amministratore delegato della compagnia di navigazione Chonghaejin Marine Co. Ltd, proprietaria dell'imbarcazione, dovrà scontare 10 anni di prigione con l'accusa di omicidio colposo.

Secondo il giudice Yim Jung Yeob, del tribunale distrettuale della città di Gwangju, l'uomo "ristrutturò la nave aumentandone la capacità di trasporto nel tentativo di superare i deficit della società, pur sapendo di comprometterne la stabilità". Il manager, 71 anni, è stato anche condannato per aver violato le norme di sicurezza marittima consentendo il sovraccaricarico della nave e della stiva, che avrebbe contribuito al naufragio.

Il Sewol affondò lo scorso 16 aprile con 476 persone a bordo. Ad oggi sono stati recuperati 295 corpi, mentre 9 persone risultano ancora disperse. Le cause del naufragio sono state attribuite alla negligenza dell'equipaggio, al carico eccessivo nella stiva e alla sua sistemazione impropria, alla mancanza di professionalità nelle operazioni di soccorso e alla corruzione da parte dei proprietari della nave.

La scorsa settimana il tribunale Gwangju ha condannato i 15 membri dell'equipaggio. La sentenza più pesante è stata inflitta al comandante del traghetto Lee Jun-Seok, che dovrà scontare 36 anni di prigione per inosservanza dei suoi doveri, per avere abbandonato i passeggeri a bordo della nave, mentre non è stato trovato colpevole di omicidio.

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