La vittoria dei peshmerga curdi ha liberato 10mila membri di questa minoranza religiosa, fuggiti in agosto sulla montagna di fronte all'avanzata degli jihadisti dello Stato Islamico.
Rotto l'assedio che da agosto bloccava migliaia di yazidi sul monte Sinjar, comincia ora la loro evacuazione. Oltre 10mila persone - 3mila combattenti e 7mila civili - erano rimasti prigionieri dell'assedio degli jihadisti dello Stato Islamico, ha dichiarato all'agenzia stampa Dpa Holger Geisler, portavoce del Consiglio degli Yazidi in Germania. "Ora è iniziata l'evacuazione", ha aggiunto, spiegando che la maggior parte della gente si dirigerà verso Dohuk, nel Kurdistan iracheno, ma che altri sperano di poter tornare nelle loro case dei villaggi vicino al monte dove si erano rifugiati per sfuggire all'avanzata degli jihadisti.
L'assedio è stato rotto ieri dai peshmerga curdi, sostenuti dall'aviazione americana, che hanno anche liberato almeno sette villaggi e la città strategica di Zumar. Una importante vittoria militare avvenuta proprio nel giorno in cui la minoranza degli yazidi celebra Cejna Ezidi, una delle sue principali ricorrenze religiose.
"La strada è ora aperta e tutti possono usarla per lasciare il monte Sinjar. E' una grande vittoria umanitaria", ha detto il portavoce dei peshmerga, Jabar Yawar, raggiunto al telefono a Erbil, capitale del Kurdistan iracheno.