L'intelligence americana registra un aumento di comunicazioni tra i due gruppi terroristici islamici, secondo quanto ha dichiarato in un'audizione al Congresso Nicholas Rasmussen, a capo del centro che coordina la risposta anti-terrorismo americana.
L'intelligence americana sta riscontrando "l'aumento di comunicazioni tra Boko Haram ed altri gruppi terroristici nella parte nord ed nord occidentale dell'Africa e persino con lo Stato Islamico". E' questo l'allarme lanciato da Nicholas Rasmussen, il direttore del National Counterterrorism Center, il centro che coordina la risposta anti-terrorismo americana, in una audizione al Senato. Rasmussen ha quindi tratteggiato "un quadro di una rete terroristica interconnessa con la capacità di condividere risorse, personale, conoscenze ed abilità in modo da moltiplicare le loro stesse capacità e questo è un trend preoccupante".
E' stato già notato in passato come l'organizzazione terroristica islamica attiva in Nigeria si stia ispirando all'Is per una campagna di propaganda sui social media e nell'avanzata territoriale, ma è la prima volta che l'intelligence community riconosce che vi sia un'effettiva comunicazione tra i due gruppi terroristici. Non solo. Secondo Rasmussen l'Is ha ottenuto capacità strategiche per allargare la sue rete di affiliazione in altri paesi dell'Africa e anche del sud est asiatico. "L'Is ha sviluppato delle relazioni con affiliati, basate su un rapporto di riconoscimento, con altri gruppi fuori dall'Iraq e la Siria, nel nord Africa, come l'Algeria, e anche, credo, nello Yemen", ha detto.
Non a caso nella richiesta di autorizzazione all'uso della forza militare contro l'Is che Barack Obama ha parlato al Congresso si parla anche di interventi contro "forze associate" ai miliziani sunniti, senza limitazioni geografiche. L'esistenza quindi di prove di un rapporto tra Is e Boko Haram potrebbe quindi, in via ipotetica, aprire le porte all'uso della forza militare in Africa occidentale contro Boko Haram.
