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Ucraina: la gente torna sulla Maidan nell'anniversario del giorno più tragico

20 febbraio 2015 | 20.07
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Incontrando i familiari delle vittime il Presidente Petro Poroshenko ha accusato il consigliere di Putin Vladislav Surkov di aver coordinato l'opera dei cecchini. I colpevoli delle uccisioni indiscriminate così come degli abusi sono tuttora impuniti

Le foto delle vittime sulla Maidan - (foto Adnkronos)
Le foto delle vittime sulla Maidan - (foto Adnkronos)

Nell'anniversario dei giorni più tragici della protesta contro il governo di Viktor Yanukovich, la gente è tornata sulla piazza Maidan di Kiev. Centinaia di persone si sono trovate sulla Piazza dell'indipendenza per ricordare, le vittime delle uccisioni indiscriminate da parte dei cecchini. Una strage, quella che si compì fra il 18 e il 20 di febbraio dello scorso anno, rimasta impunita.

Sono in carcere dallo scorso aprile, in attesa di processo, solo due ex agenti del Berkut Sergei Zinchenko e Pavel Abroskin con l'accusa di aver preso parte alle uccisioni. Un terzo, il comandante dell'unità speciale di cui facevano parte, Dmytro Savodnyk accusato di aver ordinato il bagno di sangue, ha fatto perdere le sue tracce dopo essere stato rilasciato su cauzione. Degli oltre 15mila dipendenti delle forze di sicurezza schierati contro gli attivisti sulla Maidan, la maggior parte è ancora in servizio e rifiuta di cooperare con gli inquirenti, denuncia uno degli avvocati delle famiglie delle vittime in una intervista al Daily Telegraph.

Anche le violenze e le torture sono di fatto rimaste impunite: sono stati condannati per abuso di potere, a due e tre anni di carcere con la condizionale, solo due poliziotti coinvolti nelle sevizie dell'attivista costretto a rimanere nudo al gelo fra i lazzi delle forze di sicurezza.

I morti sono stati più di cento (i cento in cielo, come vengono chiamati i civili uccisi insigniti da Poroshenko del titolo postumo di eroi dell'Ucraina) migliaia i feriti. Un gruppo di 80 inquirenti dedicato all'inchiesta sulle violenze di quei giorni ha iniziato a lavorare solo lo scorso novembre. In serata è atteso l'intervento di Poroshenko che ha scelto oggi, il giorno in cui nei dintorni della Maidan sono state uccise 39 persone, come giorno ufficiale della memoria.

Oltre alla richiesta di estradizione dell'Ucraina alla Russia nei confronti di Viktor Yanukovich, che vive tranquillamente nel quartiere residenziale alle porte di Mosca di Barvikha, Kiev ha chiesto a Mosca, senza alcun esito, la consegna di altre 70 persone. "Solo pochi giorni fa, il direttore dei servizi di sicurezza mi ha detto che, negli interrogatori, gli operativi delle forze speciali hanno offerto prove che il consigliere del Presidente russo Vladislav Surkov ha coordinato l'organizzazione dei gruppi di cecchini stranieri attivi sulla Maidan", ha dichiarato Petro Poroshenko nel suo incontro con i familiari delle vittime, ricalcando le parole pronunciate poco prima in una intervista televisiva dal direttore dell'Sbu Valentin Nalyvachenko, per cui gli elementi delle forze speciali "ci hanno offerto informazioni concrete sulle postazioni dei gruppi dei cecchini stranieri che colpivano sia gli attivisti che le forze del ministero degli Interni. Ci sono prove sul loro grado, i loro cognomi, copie dei loro passaporti, dati di arrivo e partenza, quale rete di cellulare hanno usato, dove hanno soggiornato e come Surkov ha coordinato la loro attività a Kiev".

Gli inquirenti hanno stabilito "una chiara pista russa nelle uccisioni della Maidan" grazie all'accesso alle "registrazioni di conversazioni telefoniche di Yanukovich con esponenti dei servizi di sicurezza russi", ha aggiunto Poroshenko.

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