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Israele: da Netanyahu a Herzog, i protagonisti del voto/Scheda

16 marzo 2015 | 14.43
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Alla ricerca del terzo mandato, il premier e leader del Likud è un protagonista, nel bene e nel male, della campagna elettorale. Ma a sfidarlo dal centrosinistra c'è il duo Isaac Herzog- Tzipi Livni, mentre nel suo stesso campo nazionalista deve fare i conti con il ministro dell'Economia Naftali Bennet e quello degli Esteri Avigdor Lieberman. A contendersi l'elettorato di centro sono Yair Lapid e Moshe Kahlon.

Il premier israeliano con la moglie Sara - INFOPHOTO
Il premier israeliano con la moglie Sara - INFOPHOTO

Alla ricerca del terzo mandato come primo ministro, il leader del Likud Benyamin Netanyahu è un protagonista, nel bene e nel male, della campagna elettorale. Ma a sfidarlo dal centrosinistra c'è il duo Isaac Herzog- Tzipi Livni, mentre nel suo stesso campo nazionalista deve fare i conti con il ministro dell'Economia Naftali Bennet e quello degli Esteri Avigdor Lieberman. A contendersi l'elettorato di centro sono Yair Lapid e Moshe Kahlon. Ecco i ritratti di tutti i protagonisti:

- Benyamin Netanyahu, 65 anni, nato a Tel Aviv. Leader del Likud è stato primo ministro dal 18 giugno 1996 al 17 maggio 1999 e dal 31 marzo 2009 ad oggi. Amato e detestato, chiamato confidenzialmente Bibi, Netanyahu si presenta come l'unico leader in grado di garantire la sicurezza d'Israele di fronte alla minaccia di Hamas, Hezbollah e l'Iran. Agli elettori chiede un mandato forte per guidare una coalizione assieme agli altri partito della destra nazionalista. Formalmente è a favore di una pace con i palestinesi con due stati, ma la questione appare ora in secondo piano. Il suo controverso discorso al Congresso americano sulla minaccia iraniana, che non era stato concordato con la Casa Bianca, è stato utilizzato in chiave elettorale ma ha portato ad un raffreddamento dei rapporti con gli Stati Uniti.

(segue)

- Isaac Herzog, 54 anni, nato a Tel Aviv. Ha assunto la guida del partito laburista nel 2013, riportando la questione della pace con i palestinesi al centro del suo programma. E' un esponente dell'elite del suo Paese: suo padre Chaim Herzog è stato il sesto presidente d'Israele e suo nonno Yitzhak HaLevi Herzog il rabbino capo d'Irlanda e poi del mandato britannico in Palestina, suo zio Abba Eban il ministro degli Esteri di Golda Meir. Isaac Herzog è stato più volte ministro - del Welfare, la Diaspora, l'Edilizia pubblica e il Turismo- ma non ha mai guidato dicasteri di primo piano. Avvocato, è un ex ufficiale dell'intelligence. Uomo pacato, accusa Netanyahu di aver trascinato il paese in uno stato d'isteria" isolandolo internazionalmente. Si presenta al voto alla guida dell'Unione Sionista, un'alleanza con Tzipi Livni con la quale promette di alternarsi, due anni ciascuno, alla guida del paese.

-Tzipi Livni, 56 anni, nata a Tel Aviv. Ex agente dei servizi del Mossad, è entrata in politica nel 1999 diventando deputato del partito Likud. Ha poi abbracciato il partito di centro Kadima fondato nel 2005 dall'allora primo ministro Ariel Sharon, che riuniva membri del Likud e del partito Laburista per raggiungere la pace con i palestinesi. Ministro degli Esteri dal 2006 al 2009, è stata anche leader del Kadima. Nel 2012 ha fondato un suo partito Hatnua, favorevole al negoziato di pace. Nel 2013 è entrata a far parte del governo Netanyahu come ministro della Giustizia e ha ottenuto di poter guidare la squadra israeliana alle trattative di pace con i palestinesi. I suoi rapporti con Netanyahu si sono progressivamente deteriorati fino a quando il primo ministro non l'ha destituita in dicembre.

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-Yair Lapid, 51 anni, nato a Tel Aviv. E' stato la sorpresa delle elezioni del 2013, dove il suo nuovo partito centrista Yesh Atid (c'è un futuro) è diventato la seconda forza del Paese. Popolare giornalista televisivo, ha avuto anche un'esperienza di attore. Il suo è un partito anti casta, che si propone di difendere la classe media ed è favorevole al negoziato con i palestinesi. Entrato al governo con Netanyahu come ministro dell'Economia, è riuscito a portare avanti la legge sul servizio militare anche per gli ultraortodossi. Non è riuscito però a ridurre l'Iva sulla prima casa. Netanyahu lo ha destituito in dicembre assieme alla Livni, a causa di uno scontro sul bilancio.

- Naftali Bennett, 42 anni, nato ad Haifa. Ex membro delle forze speciali dell'esercito, è un miliardario nel campo dell'hi-tech ed è stato capo dello staff di Benyamin Netanyahu. Con il suo nuovo partito Focolare Ebraico vicino ai coloni è stato un altro delle sorprese delle elezioni del 2013. Ministro delle Finanze, è uno dei personaggi emergenti della destra nazionalista israeliana ed è apertamente contrario ad un negoziato che porti alla nascita di uno stato palestinese. Rivale di Netanyahu, sarà il suo principale alleato se il primo ministro riuscirà ad ottenere un terzo mandato.

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- Avigdor Lieberman, 56 anni, nato in Moldavia. Emigrato in Israele nel 1978, ha fondato nel 1999 il partito Yisrael Beitenou, una formazione laica e nazionalista di destra che raccoglie consensi soprattutto fra gli israeliani provenienti dall'ex Urss. E' ministro degli Esteri dal 2009, con una interruzione per affrontare un processo per frode nel quale fu assolto. Falco sui temi della sicurezza, è noto per parlare senza peli sulla lingua, cosa che gli ha creato diversi problemi nei rapporti internazionali, ed accusa gli arabo israeliani di non essere leali allo Stato. Un tempo era considerato un astro in ascesa della destra, che avrebbe potuto in futuro succedere a Netanyahu. Ma il suo partito è in caduta nei sondaggi, anche in seguito ad accuse di corruzione.

- Moshe Kahlon, 54 anni, nato a Hadera (Israele). Figlio di immigrati libici, è stato ministro delle Telecomunicazioni fra il 2009 e il 2013 come esponente del Likud. Deve la sua popolarità ai provvedimenti per aprire il mercato delle telecomunicazioni, che hanno portato ad un drastico ribasso delle tariffe di telefonia mobile. Il suo nuovo partito di centro destra intende liberalizzare l'economia per ridurre il costo della vita.

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