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Disastro Airbus, i media rivelano: "La compagna di Lubitz aspetta un figlio"

29 marzo 2015 | 11.08
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Il copilota sarebbe stato lasciato dalla fidanzata il giorno prima dello schianto. Lo psichiatra: "Il bambino dovrà conoscere la verità". "Apri questa maledetta porta", le ultime parole del comandante dell'A320. In casa del 27enne molti medicinali per disturbi psichici. Il copilota temeva di non poter più volare: la vista si era già abbassata del 30%. La ex: era tormentato dagli incubi. Identificazione vittime: isolati tra 70 e 80 Dna

Disastro Airbus, i media rivelano:

Nuove rivelazioni sulla vita del co-pilota dell'Airbus A320 , Andreas Lubitz, considerato il responsabile del disastro aereo che ha provocato la morte di 150 persone. Stando alle ultime informazioni raccolte dai media, la compagna di Lubitz, alla quale il giovane era legato da alcuni anni e con la quale progettava di sposarsi nel 2016, sarebbe in dolce attesa.

La notizia sarebbe stata annunciata dalla stessa ragazza, un'insegnante, ai suoi alunni, ai quali avrebbe detto che presto diventerà mamma, rende noto la stampa britannica. Al tempo stesso si rincorrono sui media le notizie circa una separazione tra i due: secondo il Mirror il copilota sarebbe stato lasciato dalla compagna proprio il giorno prima del volo finito in tragedia.

L'edizione domenicale del tabloid tedesco Bild riporta, sulla base dell'esame effettuato dagli esperti sulla scatola nera ritrovata in Francia, le disperate parole urlate pochi minuti prima dell'impatto dal comandante dell'Airbus A320 che tentava in ogni modo di farsi aprire dal copilota chiuso all'interno della cabina: "Apri questa maledetta porta!".

I 20 minuti iniziali di volo fanno registrare uno scambio assolutamente normale tra i due piloti, riferisce il domenicale precisando che il comandante spiega a Lubitz di non aver fatto in tempo ad andare in bagno al momento della partenza da Barcellona, preannunciando così la sua uscita dalla cabina. Poi alle 10,27 il pilota chiede al copilota di preparare l'atterraggio a Duesseldorf e Lubitz risponde con poche parole: "Spero", "Si vedrà". Il comandante esce e l'aereo comincia a scendere.

Pochi minuti più tardi si sente picchiare forte alla porta come se qualcuno tentasse di entrare. Poi la voce del pilota: "Per l'amor di Dio, apri la porta". Sullo sfondo i passeggeri iniziano a gridare, il pilota tenta quindi chiaramente di sfondare la porta con un'ascia, poi urla: "Apri questa maledetta porta". Poco più tardi il primo impatto, seguito dalle urla dei passeggeri, ultimi rumori registrati dalla scatola nera. Poi lo schianto del velivolo contro il versante della montagna che polverizza di fatto l'apprecchio.

Intanto, emergono nuovi particolari. Nell'appartamento di Duesseldorf di Lubitz la polizia tedesca ha trovato "una grande quantità" di medicinali destinati al trattamento di disturbi psichici. Il copilota sarebbe inoltre stato seguito da "diversi neurologi e psichiatri". Le rivelazioni arrivano dal domenicale della Welt che cita un inquirente.

L'uomo considerato responsabile del disastro aereo avrebbe sofferto di un importante stress ed era soggetto a forti stati depressivi, prosegue la fonte. Non ci sarebbero invece elementi che indicherebbero una dipendenza da droghe o alcol. Sempre secondo la 'Welt am Sonntag' la polizia starebbe attualmente interrogando amici, colleghi e conoscenti del copilota.

Nessun commento alle ultime rivelazioni sul caso è intanto arrivato a livello ufficiale: i procuratori di Duesseldorf, che indagano sul caso, intendono attendere almeno fino a domani prima di fornire nuovi dettagli. Un portavoce della procura ha evitato oggi di fare commenti sulla malattia del copilota o sulle nuove informazioni emerse relativamente alle registrazioni contenute nella scatola nera.

Gli inquirenti e gli esperti che lavorano alla identificazione delle 150 vittime hanno al momento potuto isolare tra i 70 e gli 80 diversi Dna. Un passo avanti per l'identificazione delle vittime, hanno spiegato alla procura di Marsiglia. Secondo quanto riporta BFMtv, ora si procederà al raffronto con i campioni forniti dalle famiglie. Le ricerche svolte sul luogo del disastro dagli esperti sono rese più difficili dalla natura del terreno, ragione per cui si sta provvedendo a realizzare una via di accesso percorribile che dovrebbe tra l'altro consentire il trasporto di grossi pezzi di fusoliera ritrovati sul luogo della sciagura.

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