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Gentiloni andrà in Kenya: "Porterò ai cristiani sostegno dell'Italia". Marcia anti-Shabaab a Garissa e Nairobi

07 aprile 2015 | 13.33
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Il Paese scende in piazza per dire no al terrorismo. Nel brutale attacco al campus universitario sono morte 148 persone, alcune delle quali decapitate dai terroristi somali. Raid aerei contro postazioni al Shabaab in Somalia. Stampa: polizia ritardò il blitz al campus

AFP - AFP
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"Nei prossimi giorni" il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sarà in Kenya "per portare il sostegno del governo e del Paese" alla nazione africana e alla sua comunità cristiana barbaramente colpita dal massacro nel campus universitario di Garissa da parte dei miliziani islamisti somali di al-Shabaab. Ad annunciarlo è lo stesso titolare della Farnesina al termine dell'incontro odierno con l'omologo austriaco Sebastian Kurz. "Non possiamo non recepire queste indicazioni", ha inoltre affermato Gentiloni rispondendo a una domanda dell'Adnkronos, in riferimento all'appello lanciato da Papa Francesco alla comunità internazionale per la difesa dei cristiani perseguitati nel mondo.

Gentiloni ha poi ribadito che per contrastare il terrorismo islamico e l'avanzata dell'Is servono risposte su più fronti, "anche sul piano militare nel quadro autorizzato dall'Onu", sottolineando che l'Italia sta già operando in questo senso "in Siria e in Iraq". Tre le aree di intervento, oltre a quella militare, elencate da Gentiloni per combattere l'offensiva jihadista: la "cooperazione economica" con i Paesi interessati con gli "aiuti umanitari" per le popolazioni civili; un "grande impegno sul piano culturale" per sostenere all'interno delle varie comunità islamiche chi combatte il fondamentalismo e il terrorismo; una "coesione politica tra i Paesi Ue" per lo scambio di informazioni in materia di sicurezza, con particolare attenzione al fenomeno dei foreign fighter. La risposta al terrorismo, ha detto ancora il ministro, "deve vederci impegnati su fronti molto diversi".

Il Kenya intanto è sceso in piazza per dire no al terrorismo. Circa 2.500 persone hanno marciato nella città di Garissa per sfidare il gruppo estremista islamico di al-Shabaab dopo il brutale attacco al campus universitario in cui sono morte 148 persone, alcune delle quali decapitate dai terroristi somali.

Sia musulmani che cristiani hanno partecipato alla marcia, promettendo di rimanere uniti contro la cellula locale di al-Qaeda, riporta la Bbc. I manifestanti hanno poi sottolineato che collaboreranno con le autorità per scovare gli estremisti che si trovano nelle loro comunità, ma hanno anche criticato le forze di sicurezza per la lentezza con cui hanno risposto all'assalto.

Gruppi di studenti hanno protestato inoltre a Nairobi, chiedendo maggiore sicurezza nei campus universitari. Anche nella capitale i manifestanti hanno espresso pesanti critiche nei confronti delle forze di polizia, affermando di non essere più disposti a rimanere "in balia degli al-Shabaab" e chiedendo più sicurezza nelle scuole di tutto il Kenya.

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