cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 00:18
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Cerimonia per genocidio armeno. Il presidente Sargsyan: "Pronti a rapporti con Turchia"

24 aprile 2015 | 11.09
LETTURA: 4 minuti

A Erevan le cerimonie per celebrare il centenario del massacro di un milione e mezzo di armeni da parte dell'Impero ottomano. Presenti i presidenti russo Putin e francese Hollande. Erdogan: "Celebrare le vittime di ogni etnia e fede". Il presidente Usa Obama: "Fu un'atrocità di massa". Dieci giorni fa, dopo le parole del Papa, le dichiarazioni dell'armeno più famoso d'Italia: Paolo Kessisoglu

Yerevan, Memoriale genocidio armeno (Afp)
Yerevan, Memoriale genocidio armeno (Afp)

Si sono svolte a Erevan le cerimonie per celebrare il centenario del massacro di un milione e mezzo di armeni da parte dell'Impero ottomano. Il presidente Serzh Sargsyan, accompagnato dalla moglie, ha visitato il memoriale di Tsitsernakaberd in onore delle vittime del genocidio e ha deposto una corona di fiori.

"Siamo pronti per la normalizzazione delle relazioni con la Turchia , per l'inizio di un processo di riavvicinamento tra le nazioni armena e turca senza alcuna precondizione", ha affermato Sargsyan, auspicando l'apertura dei confini tra Turchia e Armenia e sottolineando gli effetti positivi che questa decisione avrebbe sui commerci, sullo sviluppo delle province della Turchia orientale e nel creare un'atmosfera di fiducia tra i due paesi. "Aprire il confine produrrà anche contatti tra le nostre società civili - ha dichiarato il presidente armeno - rendendole più consapevoli delle reciproche percezioni e ciò, credo, avrà un impatto positivo sul riavvicinamento tra le due nazioni".

Centinaia di migliaia di cittadini hanno visitato il memoriale. Numerose le delegazioni straniere, tra cui anche il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Francois Hollande. Nei giorni scorsi, entrambi i leader hanno riconosciuto il genocidio ma, secondo la stampa turca, Ankara non valuta una reazione diplomatica dura come quella che ha avuto nei confronti della Santa Sede e dell'Austria.

A Erevan, il presidente francese ha invocato "la pace e la riconciliazione" tra Armenia e Turchia e ha auspicato che "la frontiera tra i due paesi possa riaprire prossimamente". Lo scorso gennaio, pur riconoscendo lo "sforzo di verità" del governo turco, Hollande aveva affermato che è "tempo di infrangere i tabù". A parlare anche il presidente russo Vladimir Putin: “non c’è e non ci sarà mai alcuna giustificazione per gli omicidi di massa, oggi siamo in lutto insieme al popolo armeno”. Oltre Francia e Russia, presenti anche deputati e ministri di Paesi come Stati Uniti, Israele e Germania, il cui presidente ha giovedì riconosciuto il massacro come genocidio.

Il presidente Usa Barack Obama ha ricordato che "a partire dal 1915, il popolo armeno dell'Impero Ottomano è stato deportato, massacrato e costretto a marciare verso la morte, la loro cultura e l'eredità della loro antica madrepatria fu cancellata". Obama ha definito il massacro di 1,5 milioni di armeni "un'atrocità di massa", senza usare la parola "genocidio".

Dal canto suo Tayyip Erdogan in un messaggio inviato al Patriarcato armeno di Istanbul ha affermato: “Desidero celebrare con compassione e rispetto tutti i cittadini ottomani, a prescindere dalla loro identità etnica e religiosa, che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale e porgo le mie condoglianze ai loro figli e nipoti". "Durante la prima guerra mondiale, che si colloca tra le principali catastrofi dell'umanità, milioni di persone di tutte le nazioni perirono anche entro i confini dell'Impero Ottomano", ha aggiunto Erdogan

Ieri intanto, dopo le parole di Papa Francesco, in quella che sarà ricordata come la più grande cerimonia di canonizzazione nella storia della cristianità, la Chiesa armena ha proclamato santi circa 1,5 milioni di armeni uccisi dalle forze dell'Impero ottomano un secolo fa. La cerimonia si è svolta presso la principale cattedrale armena, quella di Echmiadzin, vicino alla capitale Yerevan.

Dieci giorni fa le dichiarazioni in appoggio alle parole del Papa, dell'armeno più famoso d'Italia: Paolo Kessisoglu

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza