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Libia: l'attivista, siamo dimenticati dal mondo, aiutare noi aiuta voi stessi

08 maggio 2015 | 13.20
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L'appello dalla conferenza su donne e Mediterraneo di Valencia, se il paese cade in mano all'Is tutti pagheranno il conto

"La comunità internazionale ci ha voltato le spalle. Tutti si sono dimenticati della Libia, nessuno - soprattutto i media - parla più di quello che sta realmente succedendo. Il paese e' nel caos piu' totale e città come la mia, Bengasi, dove sono cominciate le rivolte del 2011, sono distrutte. Se la Libia cade completamente in mano all'Is, con tutti gli interessi economici in ballo e il petrolio di cui siamo ricchi, tutti pagheranno il conto". È la denuncia di Hana El Gallal, direttrice del Centro libico per lo sviluppo e i diritti umani, intervenuta alla Conferenza internazionale dal titolo "Le donne nella nuova era del Mediterraneo", organizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo, in corso a Valencia.

"Dopo 40 anni di regime di Gheddafi che ha perpetrato la distruzione sistematica del sistema educativo, dell'istruzione e negato alle donne ogni apertura e confronto culturale - osserva - con le rivoluzioni della primavera araba l'apporto femminile e' stato fondamentale e il loro ruolo determinante. Ma dopo, con la formazione dei primi governi, pero', sono state mano a mano escluse, io stessa ero membro del governo di transizione". Secondo Hana El Gallal "la religione e l'Islam in tutto questo non c'entrano niente, perche' in Libia ci sono musulmani che lottano contro l'Is, io sono musulmana e ho perso amici e parenti impegnati in questa battaglia con tro il terrorismo".

"Noi pero' continueremo la nostra lotta - assicura - e non perdiamo la speranza nella democrazia. Certo - ammette - avevamo grandissime aspettative dalle primavere arabe, molte sono andate deluse, ma se la comunita' internazionale ci aiuta possiamo farcela. Abbiamo tante cose in comune con gli altri paesi del Mediterraneo, e per questo la strada del dialogo e' l'unica percorribile per guardare insieme le cose da altri punti di vista e aiutare a far vincere la democrazia".

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