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**Terrorismo: coalizione anti-Is, più sforzi contro avanzata in Siria e Iraq**

02 giugno 2015 | 16.24
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Gentiloni: "Nessun intervento di terra". E la Russia avverte: "Un errore non coinvolgere Assad"

**Terrorismo: coalizione anti-Is, più sforzi contro avanzata in Siria e Iraq**

L'offensiva dello Stato islamico in Iraq e Siria "sottolinea l'urgenza di rinnovare e rafforzare il nostro sforzo comune di sconfiggere l'Is". E' quanto si indica nella dichiarazione della coalizione anti-Is, riunitasi oggi a Parigi alla quale hanno preso parte le delegazioni di 24 Paesi sui 60 della coalizione e le rappresentanze di Unione Europea e Nazioni Unite.

Al centro del vertice: la situazione in Iraq e Siria dopo l'avanzata dei miliziani dello Stato Islamico con la conquista delle città di Ramadi e Palmira e una verifica di tutta la strategia. Molti Paesi hanno accusato il governo iracheno di aver combattuto con scarsa efficacia contro i miliziani e chiedono che Baghdad coinvolga maggiormente la minoranza sunnita. Ma il premier iracheno Haider al-Abadi si è lamentato dello scarso supporto al suo Paese e ha chiesto di sostenere maggiormente l'esercito regolare iracheno e fermare il flussi di combattenti stranieri verso il Paese.

"L'Is è un'organizzazione molto pericolosa, una minaccia non solo per l'Iraq, ma per la regione e il mondo intero - ha affermato Abadi - . Serve un maggior sostegno alle truppe irachene''. Il premier ha inoltre chiesto maggiori sforzi per fermare l'afflusso di combattenti stranieri, che "sono la maggior parte dei miliziani dell'Is''.

Il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni ha comunque escluso un intervento con truppe di terra. "Non ci sono prospettive di intervento sul terreno", ha scandito al termine del vertice sottolineando che "ci vuole un combinazione fra gli attacchi aerei che conduce la coalizione e la formazione sul terreno" dell'esercito iracheno. Ma "sul terreno la battaglia è nelle mani delle forze regolari irachene". Gentiloni ha quindi ribadito come "il ruolo dell'Italia è molto apprezzato" all'interno della coalizione anti-Is. "E' uno dei sei-sette Paesi con un impegno maggiore".

Critiche alla campagna contro lo Stato islamico arrivano intanto dalla Russia con il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov che in un'intervista tv mentre il vertice era in corso l'ha definita un "errore". "Purtroppo, quando gli americani hanno annunciato questa crociata contro l'Is in Iraq e Siria - sottolinea il capo della diplomazia russa - non sono mai andati al Consiglio di sicurezza dell'Onu, hanno solo annunciato la coalizione e che il governo iracheno aveva dato il suo consenso". La Russia, ha precisato il ministro, non è contro le azioni della coalizione internazionale, ma bombardare zone della Siria controllate dai militanti senza il consenso delle autorità di Damasco è un errore.

Quando le autorità americane dicono che Assad non può essere considerato un partner legittimo, ha proseguito Lavrov, "gli ricordiamo sempre che era del tutto legittimo quando siamo andati al Consiglio di Sicurezza per adottare la risoluzione sul disarmo delle armi chimiche siriane". Il capo della diplomazia russa ha poi aggiunto che non spetta al governo Usa decidere chi debba stare al potere in Siria.

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