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Gb: scomparse 3 sorelle e i loro 9 figli, si teme siano in Siria con Is

16 giugno 2015 | 14.17
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Un'edicola di Bradford mostra un giornale locale che annuncia la notizia della scomparsa delle tre sorelle e dei loro nove figli (Foto Afp)
Un'edicola di Bradford mostra un giornale locale che annuncia la notizia della scomparsa delle tre sorelle e dei loro nove figli (Foto Afp)

Tre sorelle, cittadine britanniche, sarebbero fuggite in Siria portando con loro i propri nove figli, il più piccolo di appena tre anni, per unirsi al fratello che da un anno combatte nella fila dei miliziani jihadisti dello Stato Islamico. A lanciare l'allarme sono stati i tre mariti delle donne che ne hanno denunciato la scomparsa alla polizia. Le tre sorelle, residenti a Bradford, hanno fatto perdere le proprie tracce dopo essersi recate in Arabia Saudita insieme ai figli per un pellegrinaggio religioso. Il loro ritorno in Gran Bretagna era previsto per l'11 giugno, ma si ritiene che in realtà si siano imbarcate a Medina su un volo diretto a Istanbul e poi da lì avrebbero raggiunto il confine tra Turchia e Siria, rotta privilegiata per quanto desiderano entrare nel Paese mediorientale.

Il caso delle tre sorelle Dawood, Khadija (30 anni), Sugra (34) e Zohra (33) e dei loro nove figli, di età compresa tra i 3 e i 15 anni, è solamente l'ultimo - e probabilmente il più clamoroso- in ordine di tempo di una serie di vicende analoghe che hanno visto un gran numero di cittadini britannici di fede musulmana cedere al richiamo della propaganda islamista. Sono di questi giorni le notizie del 17enne Talha Asmal, di Dewsbury, fattosi saltare in aria in Iraq durante un attentato suicida e di Thomas Evans , un 25enne del Buckinghamshire convertitosi all'Islam, che sarebbe rimasto ucciso in Kenya mentre combatteva nelle fila del gruppo islamista somalo Al Shabaab.

L'allarme lanciato dai mariti

I tre mariti delle sorelle Dawood, attraverso un avvocato si sono detti "devastati" dalla scomparsa delle mogli e dei figli. La polizia, che secondo alcune ricostruzioni della stampa britannica teneva da tempo le donne sotto sorveglianza, in questi casi non può fare molto. La polizia del West Yorkshire ha aperto un'indagine e ha assicurato di lavorare "a stretto contatto" con le autorità straniere per tentare di rintracciare le 12 persone scomparse.

Nel frattempo, si rinnovano gli appelli delle autorità di polizia e dei leader dell'Islam britannico affinché si intensifichino gli sforzi per respingere le sirene della propaganda islamista che, soprattutto tra i giovani, trova terreno fertile per impiantare i propri semi d'odio. I giovani sono "attratti da reclutatori carismatici, sia su Internet che altrove, e pensano di trovare una soluzione ai loro problemi, in più con una giustificazione teologica", ha spiegato Haras Rafiq, direttore della Quilliam Foundation, un centro studi impegnato nel contrasto al terrorismo. Per Rafiq, "l'Is agisce quasi come una grande azienda, questa è la jihad del 21esimo secolo, e fare arrivare il proprio messaggio alla gente è per loro di vitale importanza".

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