L'afroamericano morto per le lesioni riportate durante l'arresto
Freddie Gray, il giovane afroamericano morto a Baltimora a causa delle gravi lesioni riportate durante l'arresto, ha subito "un solo colpo molto forte al collo e alla spina dorsale, probabilmente causato da un'improvvisa frenata del furgone blindato della polizia in cui era stato caricato". Lo rivela l'autopsia sul corpo del ragazzo, di cui il 'Baltimore Sun' ha ottenuto una copia. L'ufficio di medicina legale dello Stato del Maryland ha quindi concluso che la morte del 25enne non si può considerare un incidente, ma si è trattato di "omicidio" perché gli agenti non hanno eseguito le procedure di sicurezza, compiendo "atti di omissione".
Sebbene Gray sia stato caricato sul cellulare sdraiato a pancia in giù, il medico legale ha ipotizzato che si sia alzato in piedi e poi abbia sbattuto contro una parete del furgone a causa di un brusco cambio di direzione. Il ragazzo non aveva la cintura di sicurezza e aveva le mani e i piedi ammanettati, particolare che lo ha messo "a rischio di caduta durante un’accelerazione o una frenata del furgone". Il medico legale ha paragonato l'infortunio di Gray a quelli causate dai tuffi in acque poco profonde.
Gray è stato arrestato 12 aprile a seguito di un inseguimento a piedi dagli agenti nella zona di Gilmor Homes ed è morto una settimana dopo a causa di una grave lesione spinale subita mentre era in custodia della polizia. La sua morte ha scatenato violente proteste e disordini in città, attirando l'attenzione internazionale sul caso. Lo scorso 21 maggio il grand jury di Baltimora ha incriminato sei poliziotti, che in seguito sono stati rilasciati su cauzione. Gli agenti si sono dichiarati innocenti e il processo è fissato per ottobre.
