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Grecia: Tsipras, dite no a ricatti e ultimatum, decidete con calma futuro

03 luglio 2015 | 15.21
LETTURA: 5 minuti

Referendum si fa, Consiglio Stato boccia ricorso. Banche: "Liquidità fino a lunedì"

Schaeuble gela speranze su nuovi aiuti in tempi brevi

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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Il Consiglio di Stato greco ha respinto la richiesta di annullamento del referendum di domenica. Lo riferisce un tweet del sito greco Ekathimerini. Due cittadini avevano chiesto l'annullamento della consultazione, sulla base del fatto che era stato convocato con una sola settimana di anticipo. I ricorrenti affermavano inoltre che il quesito è in conflitto con la Costituzione.

Intanto in migliaia sono scesi in piazza per le manifestazioni per il referendum di domenica. A piazza Syntagma, davanti al parlamento, è arrivato anche il primo ministro greco Alexis Tsipras che terrà un discorso davanti a una folla di sostenitori del No. "Oggi festeggiamo la democrazia, è una festa, una gioia una purificazione. Siamo già vincitori, la Grecia ha spedito il messaggio dell'orgoglio. No ai ricatti", ha detto Tsipras aggiungendo: "Vogliamo che l'Europa torni ai suoi valori. Domenica manderemo un messaggio di democrazia e dignità". Il popolo greco "ha nelle sue mani l'arma più forte, quella della ragione. Abbiamo la ragione dalla nostra parte, vinceremo con orgoglio e dignità", ha poi sottolineato il primo ministro greco nel suo breve intervento. Votare No "significa scegliere di vivere in Europa con dignità", ha proseguito mentre la folla gridava: Ochi, ochi " (no in greco). "Non lasciamo l'Europa nelle mani di chi soffoca la democrazia", ha dichiarato. "Oggi tutta l'Europa vi guarda, guarda il popolo greco ... l'intero pianeta guarda a piazza Syntagma, dove è nata la democrazia. Lunedì, qualsiasi sia il risultato - ha proseguito il primo ministro - i greci non si dovranno dividere ma dovranno lottare insieme "per ricostruire quanto è stato distrutto negli ultimi cinque anni".

Poco prima proprio vicino a quella piazza si sono verificati scontri fra polizia greca e manifestanti. A quanto scrive la Bbc, gli agenti hanno lanciato granate assordanti e si sono brevemente scontrati con poche decine di persone vestite di nero con i volti nascosti da caschi.

Alla manifestazione per il sì ha parlato il sindaco di Atene, George Kaminis, con un duro attacco al governo. "Dicono che faranno un accordo entro 48 ore, quando nessuno parla con loro", ha detto alla folla, secondo quanto riferisce il sito del Guardian. Secondo stime della polizia, riferisce lo stesso sito, in ciascuna delle due manifestazioni di questa sera ad Atene - per il Si e per il No - la folla è arrivata a circa 20mila persone.

"Il referendum di domenica non determinerà l'appartenenza della Grecia all'euro", aveva detto il premier greco in mattinata, aggiungendo rivolto agli elettori: "Vi esorto a dire no a ultimatum, ricatti e paura. A dire no alle divisioni. Poi l'invito a votare con calma, facendo le proprie scelte sulla base degli argomenti e non degli slogan". "Vi esorto - ha aggiunto - ad agire con civiltà e rispetto delle opinioni opposte, in modo da presentarci in un fronte unito ai negoziati". Perché "è giunto il momento della responsabilità e la democrazia. Mettiamo a tacere chi semina paura e chiacchiere senza fondamento di disastri".

Ora, ha proseguito il premier, l'Fmi afferma che il debito greco "può essere sostenibile solo con un taglio del 30% e un periodo di grazia di 20 anni". Ma questo rapporto, diffuso ieri, "non è mai stato condiviso con le istituzioni nei cinque mesi in cui abbiamo negoziato".

Dal canto suo la presidente dell'associazione delle banche greche Louka Katseli - secondo quanto riportano i media ellenici - fa sapere che le banche greche hanno un "cuscino di liquidità" di un miliardo di euro fino a lunedì. Oltre quella data, la liquidità dipenderà dalle decisioni della Bce.

Schaeuble: "Bundestag deve autorizzare nuovi negoziati" - Il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha gelato le speranze del governo greco di poter ricevere subito nuovi aiuti internazionali dopo il referendum. In un'intervista che uscirà domani su 'Bild', Schaeuble spiega che ci vorrà "un certo tempo" e che sarà necessario anche un voto del Bundestag, la camera alta del parlamento tedesco. Le trattative per nuovi aiuti si svolgeranno infatti "con una base completamente nuova e in condizioni economiche più difficili", ha sottolineato il ministro tedesco. In ogni caso, prevede il ministro di Berlino, i negoziati saranno "difficili" perché la "situazione è peggiorata drammaticamente nelle ultime settimane". E comunque Schaueble ribadisce di voler mantenere "un chiaro principio: appoggio solo in cambio di qualcosa. La Grecia ha bisogno di riforme".

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