Zhanna Nemtsova, la figlia primogenita di Boris Nemtsov, l'ex premier e oppositore russo ucciso di fronte al Cremlino lo scorso 27 febbraio, ha ricevuto il premio Solidarnosc dalle mani del presidente polacco Bronislaw Komorowski e dall'ex presidente Lech Walesa presidente del comitato del premio istituito dal ministero degli esteri.
Per il suo sostegno alla democrazia e ai diritti umani, Zhanna Nemtsova, costretta a lasciare la Russia per le "pressioni concrete" ricevute in seguito alle sue denunce sulla responsabilità politica del Cremlino e della propaganda russa nella morte del padre e per la richiesta di indagini sui mandanti, ha ricevuto oggi un milione di euro. Nemtsova, che a Mosca lavorava per l'agenzia Rbk, si è ora stabilita a Bonn, dove lavora per la Deutsche Welle.
Boris Nemtsov "è il simbolo di ciò che c'è stato di meglio nella storia russa negli ultimi anni. Un simbolo dell'opposizione russa e dei suoi sforzi per sostenere l'idea di solidarietà... Zhanna oltre a essere a sua volta un simbolo è depositaria della battaglia portata avanti dal padre", aveva commentato il ministro degli esteri polacco Gregorz Schetyna il mese scorso.
