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Grecia, Berlino: "Accordo va nella giusta direzione". Tsipras: "Fiducioso"

12 agosto 2015 | 14.35
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(Foto Infophoto) - AFP
(Foto Infophoto) - AFP

In attesa di far conoscere "entro la fine della settimana" la propria posizione, Berlino intanto concede che l'accordo raggiunto tra la Grecia e i creditori internazionali "va nella giusta direzione". L'intesa è "un risultato sostanziale - ha detto in un briefing il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert - se si considera che abbiamo passato mesi in queste discussioni". Ed è "vero - ha continuato Seibert, secondo il quale il memorandum contiene misure "importanti" - che il governo greco è stato costruttivo e orientato al risultato nei colloqui con le istituzioni. I negoziati sono avvenuti in un'atmosfera mai vista nei mesi precedenti". Per questo, ha concluso il portavoce, "si può dire che l'accordo va nella giusta direzione", anche se "al momento non è ancora possibile dire se siamo al punto in cui possiamo iniziare il processo nazionale, vale a dire convocare il Bundestag per il voto".

Tsipras: "Fiducioso su conclusione accordo" - Il premier greco Alexis Tsipras si è detto "fiducioso" sulla conclusione dell'accordo raggiunto ieri. Il primo ministro ha parlato dopo che l'esecutivo ha presentato al Parlamento la bozza di intesa con Ue, Bce, Fmi ed Esm, sottolineando tra l'altro il fallimento di chi, nella zona euro, "aveva un piano nascosto per ristrutturare l'eurozona servendosi della Grecia".

Fonti del governo greco avevano riferito che la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva espresso ieri le sue riserve sull'intesa raggiunta in una telefonata con il collega ellenico, insistendo sull'ipotesi di un prestito ponte per coprire i pagamenti urgenti in attesa che vengano meglio definiti i contenuti del bailout da 86 miliardi di euro. Lo stesso concetto era stato ripetuto in un'altra telefonata lunedì, prima del raggiungimento dell'accordo. In entrambe le occasioni, riferiscono le fonti, Tsipras ha respinto il suggerimento tedesco.

Varoufakis: "Piano non funzionerà" - Il terzo pacchetto di aiuti alla Grecia su cui è stato trovato un accordo con i creditori internazionali "non funzionerà". E' lapidario come al solito il giudizio dell'ex ministro delle Finanze di Atene, Yanus Varoufakis. "Chiedete a tutti quelli che conoscono lo stato delle finanze greche - ha detto, intervistato dalla Bbc - e vi diranno che questo accordo non funzionerà".

Intanto è arrivato al Parlamento greco il testo dell'accordo. Lo riferiscono i media ellenici, precisando che il testo è stato depositato nella notte e adesso dovrà essere ratificato dai parlamentari greci. Il voto del parlamento di Atene potrebbe non arrivare prima dell'alba di venerdì. Il governo ha presentato oggi la bozza al parlamento sperando che potesse essere già esaminata in giornata dalle commissioni in vista del voto di domani. Ma la presidente della Camera, Zoe Constantopoulou, ha convocato una riunione con i suoi vice sui tempi per la plenaria, allungando di fatto i tempi, scrive il sito Ekathimerini. Il passo della Constantopoulou, esponente di Syriza contraria ai termini dell'intesa con Bruxelles, dovrebbe far slittare a domani l'esame delle commissioni a cui dovrà seguire il dibattito e il voto in aula. A questo punto è probabile che il voto giunga all'alba di venerdì, poche ore prima dell'inizio della riunione dei ministri delle Finanze dell'Eurogruppo che dovrà discutere dei dettagli dell'accordo. L'Eurogruppo straordinario è stato convocato per le 15 a Bruxelles.

Fonti Ue: "Nel 2015 l'economia della Grecia si contrarrà del 2,3% - Nel 2015 l'economia greca dovrebbe contrarsi del 2,3%. E' la nuova previsione ulteriormente al ribasso fatta da fonti dell'Unione Europea, secondo cui sul dato influisce la chiusura delle banche ed il controllo dei capitali deciso nelle settimane scorse. A maggio, nelle previsioni di primavera, la Commissione europea aveva parlato di un aumento del pil dello 0,5% per l'anno in corso. "Ovviamente la situazione è peggiorata in modo significativo dopo l'imposizione del controllo sui capitali", hanno detto le fonti Ue, che per il 2016 prevedono una contrazione del Pil dell'1,3% ed un ritorno alla crescita nel 2017, con un +2,7%.

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