Per decenni ha sostenuto di essere un ex agente della Cia e frequentemente veniva invitato a parlare in pubblico, anche sulla tv americana Fox News, di terrorismo e operazioni di intelligence. Ma in realtà Wayne Simmons, 62enne di Annapolis, nel Maryland, non ha mai avuto a che fare con i servizi segreti americani e mercoledì è stato arrestato con l'accusa di frode contro gli Stati Uniti, frode elettronica e falsa testimonianza.
Secondo quanto dichiarato dall'ufficio del procuratore distrettuale della Virginia, Simmons sul suo profilo sosteneva di aver lavorato nelle forze speciali all'estero della Central Intelligence Agency dal 1973 al 2000. Anche i precedenti arresti e incriminazioni, secondo l'intraprendente 62enne, sarebbero stati legati al suo lavoro nella Cia. "Nessuno sapeva chi ero, a nessuno è stato permesso di sapere chi ero", ha detto ad un evento Simmons, che nel 2012 è stato anche co-autore di un libro sullo spionaggio ispirato alle sue esperienze professionali.
Questa specie di James Bond americano, grazie alle sue presunte qualifiche di specialista in terrorismo, è riuscito anche ad ottenere i nulla osta di sicurezza del governo statunitense e lavori come consulente della difesa militare all'estero. Secondo l'accusa, avrebbe anche truffato uno dei suoi clienti di ben 125mila dollari con un falso investimento immobiliare. Frequenti anche le sue apparizioni sul canale televisivo Fox per le quali però, ha affermato il portavoce Carly Shanahan, non veniva pagato. E in alcune, ricordano i medi americani, la falsa 'spia' sosteneva che il waterboarding non era una forma di tortura e accusava il presidente Barack Obama di essere un novellino senza colonna vertebrale.
Dal canto suo, in un comunicato la Cia ha reso noto che sta lavorando a stretto contatto con il dipartimento di Giustizia sul caso. Se sarà condannato, Simmons rischia sino a 35 anni di carcere.
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