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Argentina: Scioli e Macri, i due aspiranti presidenti di origine italiana/Scheda

26 ottobre 2015 | 11.06
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Daniel Scioli e Mauricio Macri (Foto Afp)
Daniel Scioli e Mauricio Macri (Foto Afp)

Daniel Scioli e Mauricio Macri: i due candidati di origine italiana che il 22 novembre andranno alla ballottaggio per le presidenziali in Argentina. Di lontane origine molisane, Scioli, del Fronte per la Vittoria, è governatore della provincia di Buenos Aires dal 10 dicembre del 2007, rieletto nel 2011. Vice presidente durante il mandato di Nestor Kirchner, Scioli, 58 anni, è stato anche deputato, nonché segretario allo Sport e al Turismo.

Laureato in marketing, ex campione di motonautica, ha perso il braccio destro in un incidente di gara. Dopo essersi ritirato dal mondo dello sport, anni durante i quali si è comunque dedicato all'attività imprenditoriale, ha deciso di aderire al Partito Giustizialista, di cui è stato anche presidente. Candidato alla presidenza per il Fronte per la Nazione, si è imposto alle primarie di agosto con circa il 38%.

Nel 1975, quando Scioli aveva 18 anni, un gruppo armato sequestrò suo fratello Jose. Fu proprio lui a svolgere il ruolo di negoziatore e suo fratello venne liberato dopo il pagamento del riscatto. Anche la sua compagna, Karina Eliana Rabolini, è in qualche modo 'legata' all'Italia, dove ha sfilato quando era modella.

Dopo alcune riserve iniziali, la presidente argentina ha dichiarato il suo sostegno per lui. "Daniel - ha detto prima delle elezioni la Kirchner - sarà il presidente di tutti gli argentini e porterà avanti questa importante parte di lavoro che abbiamo lanciato".

Il prossimo mese Scioli si contenderà la presidenza dell'Argentina con Macri, figlio dell'imprenditore e magnate di origine calabresi Franco Macri, che arrivò in Argentina nel gennaio del 1949. Capo del governo di Buenos Aires Macri è candidato dell'opposizione con Cambiamo.

Laureato in ingegneria all'Università cattolica argentina e presidente del Boca Juniors tra il 1995 ed il 2007, nel 1991 fu sequestrato e venne liberato, dopo 12 giorni, a seguito del pagamento di sei milioni di dollari. Successivamente i suoi rapitori sono stati trovati, arrestati e condannati.

All'inizio del 2003 ha fondato il partito Compromesso per il Cambiamento, mentre nel 2005 ha creato l'alleanza elettorale Proposta repubblicana, insieme a Ricardo Lopez Murphy, presidente del partito Ricreare per la Crescita. Venne eletto deputato e nel 2006 ha alternato la sua attività al Congresso nazionale a quella di presidente del Boca Juniors, che gli costò alcune critiche per 'assenteismo'.

Nel 2007 è stato eletto capo del governo della città di Buenos Aires, incarico che gli è stato confermato alle elezioni del 2011. E' suo il prologo del libro "Personalità religiose della città di Buenos Aires. Uomini e donne credenti che hanno lasciato il loro segno", una trentina di biografie su esponenti di fedi diverse, tra cui anche di suor Eufrasia, di origine calabrese.

E' sfumato invece il sogno dell'altro candidato alla Casa Rosada di origini italiane: il 43enne Sergio Massa, dissidente kirchnerista, deputato nazionale della provincia di Buenos Aires. Si era candidato alla presidenza per Uniti per una Nuova Alternativa, ma è arrivato terzo, con circa il 21 per cento dei voti.

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