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Clima: appello vip australiani contro estrazione carbone, 'no' di Turnbull

27 ottobre 2015 | 12.29
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Clima: appello vip australiani contro estrazione carbone, 'no' di Turnbull

Il governo australiano ha respinto l'appello lanciato da decine personaggi famosi per vietare nuove miniere di carbone nel Paese, sostenendo che la misura non avrebbe fatto alcuna differenza per le emissioni di carbonio nel mondo. "Il carbone rimarrà una parte significativa della produzione di energia del mondo e se l'Australia non lo esporterà, lo farà un altro paese", ha detto il Primo Ministro australiano Malcolm Turnbull ai giornalisti a Canberra, dopo che 61 australiani, fra cui scienziati, economisti, scrittori, personalità religiose e anche sportive, hanno pubblicato una lettera aperta in cui chiedono ai leader mondiali che si riuniranno a novembre a Parigi per la conferenza sul clima, la messa al bando di nuove miniere e dell'espansione di quelle esistenti.

L'Australia, dopo l'Indonesia, è il secondo più grande esportatore di carbone al mondo. Terza si trova la Russia. E proprio pochi giorni fa, Sydney ha dato il via libera ai lavori per la più grande miniera di carbone del mondo, il Carmichael-Mine nel Queensland, a due passi da uno dei tratti più suggestivi della grande barriera corallina. La lettera fa seguito all'appello lanciato dal presidente Anote Tang, del minuscolo stato-isola di Kiribati nel Pacifico, che potrebbe essere sommerso se il livello del mare salirà ulteriormente a causa dei gas serra.

Secondo i firmatari - tra cui spiccano i nomi di Ian Dunlopd (ex presidente della Australian Coal Association ed ex dirigente della Shell) Bernie Fraser (ex governatore della Reserve Bank), del vescovo anglicano George Browning e della stella del rugby David Pocock - "i piani d'Australia per espandere l'estrazione del carbone sono incompatibili con l'obiettivo globale di limitare il riscaldamento globale sotto livelli di pericolo".

"L'Australia ha una quota di esportazioni di carbone maggiore di quella dell'Arabia Saudita nel mercato del petrolio. Nei prossimi 10 anni prevede di raddoppiare le sue esportazioni di carbone" si legge nella lettera in cui si ricorda che "mentre i leader mondiali discutono obiettivi di riduzione delle emissioni, un piccolo numero di paesi con grandi riserve di carbone, fra cui l'Australia, pianificano massicce espansioni dell'esportazione di carbone".

"Nei prossimi 10 anni l'Australia ha in programma di raddoppiare le esportazioni di carbone. Questi piani di esportazione di carbone avranno gravi impatti negativi sulla salute e il benessere dei cittadini di tutto il mondo", continua l'appelloa.

Secondo Turnbull, tuttavia, "se l'Australia arresterà l'esportazione del carbone, i paesi lo compreranno da qualche altra parte. Le emissioni globali non si ridurrebbero. Anzi. Probabilmente aumenterebbero perché il nostro carbone, in generale, è più pulito del carbone di molti altri paesi".

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