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Gb: sorveglianza elettronica, presentata la legge del 'dopo Snowden'

04 novembre 2015 | 16.20
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Il quartier generale della Gchq, l'agenzia britannica di controspionaggio elettronico (foto dal sito gchq.gov.uk)
Il quartier generale della Gchq, l'agenzia britannica di controspionaggio elettronico (foto dal sito gchq.gov.uk)

Nuovi poteri di sorveglianza elettronica alla polizia e ai servizi di intelligence, l'obbligo per le aziende telefoniche e gli Internet provider di conservare per un massimo di 12 mesi i dati sulle "connessioni Internet" degli utenti, per verificare quali siti web siano stati visitati (ma non quali pagine). Per accedere a questi dati, la polizia, i servizi di intelligence e altri organismi non avranno bisogno del mandato di un giudice. E' quanto prevede, tra l'altro, la bozza del disegno di legge sui poteri investigativi delle forze di sicurezza, presentato dal ministro dell'Interno britannico Theresa May alla Camera dei Comuni.

Il disegno di legge giunge a due anni e mezzo di distanza dalle rivelazioni di Edward Snowden e dal successivo scandalo del 'Datagate', che svelò al mondo il programmi segreti di sorveglianza della Nsa statunitense e della britannica Gchq. Il nuovo impianto, che si prevede in vigore dal dicembre 2016, dovrebbe armonizzare e sostituire in maniera "ampia e comprensibile" le varie leggi attualmente in vigore in Gran Bretagna in materia di sorveglianza e intercettazioni. A salvaguardia della privacy dei cittadini è prevista l'introduzione di una commissione giuridica composta da sette membri che avranno la facoltà di bloccare le autorizzazioni alle intercettazioni decise a livello ministeriale.

Due anni e mezzo fa il Datagate

Come sottolinea il Guardian, che fu tra i quotidiani che svelarono il Datagate, i dettagli della bozza presentata dalla May rendono chiaro che i l 'filtro' rappresentato dal nuovo organismo di sette giudici, non verrà utilizzato nei "casi urgenti", fino a un massimo di cinque giorni, consentendo alle forze di sicurezza di spiare indisturbate le conversazioni e i messaggi dei britannici.

Nel presentare la sua bozza la May ha anche rivelato che i governi che si sono succeduti a Downing Street dal 1994 hanno tutti emanato una serie di direttive segrete alle aziende telefoniche e di Internet per costringerle a consegnare i dati relativi alle comunicazioni dei cittadini britannici. Queste direttive, ha sostenuto il ministro, hanno consentito alle forze di sicurezza di sventare una serie di attacchi terroristici in Gran Bretagna, compreso l'attentato alla Borsa di Londra nel 2010.

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