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"Ci hanno sparato per 10 minuti", il racconto di una sopravvissuta italiana del Bataclan

14 novembre 2015 | 14.36
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"Avevano due mitra a testa e sparavano all'impazzata, come quando giocano i bambini. Un incubo", e ancora " L'italiana Laura Appolloni, sopravvissuta alla strage del Bataclan, ha descritto così, ai microfoni del Gr1, l'azione dei terroristi che hanno falciato gli spettatori del concerto degli Eagles of Death Metal.

"Durante il concerto si sono sentiti questi spari: due personaggi con le mitragliette hanno sparato per dieci minuti ininterrottamente, avranno sparato cinquemila proiettili e io ne ho preso uno", ha aggiunto la donna, secondo la quale i due "erano con dei cappelli di lana neri, giovani, neanche incappucciati, vestiti normali, scuri di carnagione ma niente di particolare, urlavano".

Appolloni, che è di Senigallia, ora è in ospedale: "Sto per essere operata. Ho un residuo di pallottola nella spalla destra che ha sanguinato parecchio. Mi avevano detto domani, perché gli ospedali sono tutti pieni, pienissimi, poi il dottore mi ha detto stamattina che è una cosa che si farà in giornata, per cui sto qui aspettando".

Dalla sala del Bataclan l'italiana è riuscita a fuggire grazie al fatto di trovarsi a ridosso del palcoscenico: "Io stavo, per fortuna, sotto il palco e sono fuggita passando dietro le quinte, sfondando un'uscita di sicurezza e poi andando sul tetto, io e un'altra cinquantina di persone; quindi non abbiamo vissuto l'incubo di dentro". Una volta sul tetto "siamo rimasti due ore in silenzio, poi le forze di sicurezza ci hanno tirati giù", ha concluso Appolloni.

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