Violente proteste a Minneapolis, nel Minnesota, dopo che un agente di polizia ha sparato e ferito un uomo di colore sospettato di ostacolare alcuni paramedici che stavano prestando aiuto alla vittima di un'aggressione. A scatenare l'ira della folla, il fatto che, secondo alcuni attivisti e testimoni, l'uomo era già in manette quando è stato colpito alla testa.
Un versione però smentita dalle forze dell'ordine, che ora temono una nuova Ferguson. Secondo l'indagine preliminare della polizia, quando gli agenti sono arrivati hanno avuto un "alterco fisico" con il sospetto, che non era ammanettato, durante il quale un poliziotto ha sparato almeno una volta, colpendo l'uomo.
Sul caso è stata aperta un'inchiesta della Bureau of Criminal Apprehension e i due ufficiali di polizia coinvolti sono stati messi in congedo amministrativo pagato. Il capo della polizia di Minneapolis, Janee Harteau, in una conferenza stampa ha esortato tutti coloro che possono fornire informazioni su quanto accaduto a farsi aventi perché "abbiamo bisogno di sapere esattamente cosa è successo, abbiamo bisogno di sapere la verità"