Dopo gli attacchi terroristici a Parigi, Facebook ha attivato il 'Safety Check' , una funzione che consente attraverso i social di mettersi in contatto durante disastri o attentati. Una decisione che ha suscitato però aspre critiche verso Mark Zuckerberg, fondatore e ceo del social network, accusato di aver attivato lo strumento per la strage di Parigi ma non per l'attacco terroristico di Beirut, nel quale venerdì hanno perso la vita oltre 40 persone.
E così, il patron di Facebook ha deciso di spiegare le sue motivazioni in un post pubblicato sul social network, che campeggia sotto la sua immagine del profilo, modificata con i colori della bandiera francese. "Molte persone ci hanno chiesto, giustamente, perché avessimo attivato il Safety Check per Parigi ma non per le bombe a Beirut o in altri luoghi - spiega Zuckerberg - Fino a ieri, la funzione veniva attivata da Facebook solo in occasione di disastri naturali".
"Ora - continua - abbiamo cambiato il sistema e stiamo progettando di attivare il Safety Check per altre eventuali tragedie umane in futuro. Ringrazio tutti quelli che ci hanno contattato, chiedendoci spiegazioni su quanto accaduto. Avete ragione a dire che ci sono molti altri conflitti altrettanto importanti nel mondo. Ci preoccupiamo per le tutte le persone allo stesso modo, e lavoreremo duramente per aiutare chiunque soffrirà in futuro per situazioni simili, con tutti i mezzi che abbiamo".
Posted by Mark Zuckerberg on Sabato 14 novembre 2015