Quella della Regina Elisabetta II a Malta promette di essere una delle visite all'estero più emozionanti della sua vita. Non solo Sua Maestà e il Duca di Edimburgo rivisiteranno alcuni dei luoghi dove hanno trascorso forse gli anni più belli e felice della loro vita, ma la riunione dei leader del Commonwealth alla quale Elisabetta parteciperà potrebbe essere l'ultima.
A 89 anni la regina d'Inghilterra sta infatti limitando i suoi spostamenti e i prossimi due vertici, dopo Malta, saranno dall'altra parte del mondo. Il summit più vicino a casa sarà nel 2021, quando lei avrà 95 anni e solo tre Stati membri - il Regno Unito, Cipro e Malta – sono facilmente raggiungibili, ma non c'è alcuna garanzia che vengano scelti come sede.
Purtroppo a negare la possibilità di una finale romantico sull'isola, sarà poi una disputa legale su Villa Guardamangia, l'ex residenza de La Valletta dove la Regina e il Duca di Edimburgo hanno vissuto per due anni dopo il loro matrimonio, quando il principe Filippo era arruolato nella Royal Navy. Un'esperienza che ha permesso loro di trascorrere un periodo spensierato lontano dagli obblighi di corte.
La coppia sarà da oggi per tre giorni a Malta, ma la villa è talmente mal conservata che un ritorno nostalgico è fuori questione. Il governo maltese aveva sperato di acquistare l'edificio e ristrutturarlo come attrazione turistica, ma una disputa legale estenuante con i suoi attuali proprietari ha bloccato tutto. Di conseguenza i muri si stanno sgretolando, la vernice si sta staccando, le persiane cadono a pezzi e le erbacce hanno infestato il giardino dove la Regina e il Duca una volta si rilassavano al sole del Mediterraneo.
Le condizioni della residenza - l'unico luogo al di fuori del Regno Unito che la Regina abbia mai chiamato a casa - sono diventato un caso molto imbarazzante per il governo maltese che ha svolto indagini e stilato stime sul costo di ristrutturazione, solo per arrivare ad una situazione di stallo nei tentativi di acquistare la proprietà. Marika Schembri, che vive nella villa ed è co-proprietaria con i suoi fratelli, ha detto al Daily Telegraph: "Qualcosa accadrà a questa casa un giorno, ma forse non per altri dieci anni".
Durante il soggiorno a Villa Guardamangia, la futura regina è stata vista guidare intorno all'isola senza scorta nella sua vettura scoperta, andare al cinema locale per guardare un film mano nella mano con il Duca. "Erano così rilassati e liberi, che credo che sia stato il loro periodo più felice", ha detto John Dean, maggiordomo di Mountbatten. Elisabetta aveva chiesto di vedere la casa anche nel 2007, quando lei e il Duca si recarono a Malta per festeggiare le nozze di diamante, ma già allora i proprietari si rifiutarono. L'ultima volta che entrò nella residenza, affittata dallo zio di Filippo, conte Mountbatten di Birmania, nel periodo in cui la coppia vi soggiornò, fu nel 1992 durante una visita di Stato.
Per l'ambientalista locale Astrid Vella "la villa ha non solo un immenso valore architettonico, ma è l'unica casa al di fuori del Regno Unito dove abbia risieduto un monarca. Se la regina chiedesse di visitare di nuovo questa proprietà, non dovrebbe essere in questo stato. Dobbiamo salvarla. I turisti sono disgustati dal modo in cui trattiamo il nostro patrimonio". Il governo di Malta ha detto di aver avviato un processo di acquisto "molto tempo fa", perché "crede che la proprietà rientri nel patrimonio storico" e potrebbe essere trasformata in un museo. Ma si teme che la disputa non potrà essere risolta con gli attuali proprietari, che vorrebbero vendere a imprenditori che vogliono demolire e costruire appartamenti.
Tuttavia, anche se non potrà visitare la residenza, la coppia - che oggi sarà accolta dal presidente, Maria Luisa Coleiro Preca, e dal popolo maltese in Piazza San Giorgio, nel centro di La Valletta - sabato avrà la possibilità di tornare al Maria Racecourse, sede del Polo Club di Malta dove il duca imparò a giocare. Potranno anche fare un viaggio in barca attraverso Valletta Harbour, come fecero nel 1954, quando portarono il principe Carlo, di appena sei anni, con loro.
