La Turchia ha abbattuto il jet russo nei pressi del confine con la Siria per proteggere i suoi traffici petroliferi con lo Stato Islamico. E' l'accusa che Vladimir Putin rivolge da Parigi ad Ankara, non accogliendo quindi l'esortazione di Barack Obama a fermare l'escalation di tensione tra Turchia e Russia a seguito dell'abbattimento dell'aereo. Abbattimento che Putin definisce "un enorme errore" da parte della Turchia.
La Turchia, che rifiuta di scusarsi per l'abbattimento dell'aereo affermando di aver agito in risposta di uno sconfinamento nel proprio spazio aereo, ha sempre negato ogni collegamento con l'Is e partecipa alla coalizione guidata dagli Stati Uniti.
"Abbiamo ogni ragione di credere che la decisione di abbattere il nostro aereo sia stata dettata dal desiderio di proteggere le linee di rifornimento di petrolio con il territorio turco", ha detto Putin, riporta il sito della Bbc, parlando ai giornalisti a Parigi. Il presidente russo ha affermato di aver ricevuto ulteriori infomazioni che mostrano come il petrolio dell'Is passi attraverso il territorio turco in quantità definite da Putin "industriali".
Lo Stato Islamico riceve gran parte dei suoi finanziamenti dalla vendita illegale del petrolio, ma la Turchia ha sempre negato nel modo più fermo di essere coinvolta in questo traffico.
Putin ha poi confermato di non aver incontrato il presidente Erdogan, ma si è detto, secondo quanto riporta il sito di Itar Tass, "rattristato" dal peggioramento delle relazioni con Ankara: "Sono personalmente rattristato perché io ho investito parecchio nel costruire queste relazioni".