Sono almeno 231 i membri del Coro di Ratisbona che nell'arco di quasi quarant'anni hanno subito percosse o abusi sessuali. E' quanto ha affermato venerdì in una conferenza stampa Ulrich Weber, l'avvocato incaricato dal Coro di indagare sulle accuse di maltrattamenti, torture o abusi. Nel riportare la notizia, il New York Times ricorda che il Coro di Ratisbona, le cui origini risalgono all'anno 975, è stato diretto dal 1964 al 1994 da Georg Ratzinger, fratello del Papa Emerito Benedetto XVI. La vicenda era già emersa nel 2010 in relazione ai casi di abusi nella Chiesa cattolica Germania, Belgio e Austria, senza però che fosse emerso un numero così alto di vittime.
Lo scorso anno la Diocesi di Ratisbona parlò di 72 bambini vittime di abusi, offrendo un risarcimento di circa 2.500 euro ciascuno. Weber ritiene che tra il 1953 e il 1992, circa un terzo dei membri del coro e di una scuola inferiore ad esso affiliata abbiano sofferto qualche forma di abuso fisico. L'avvocato attribuisce la responsabilità di gran parte delle percosse e dei maltrattamenti a Johann Meier, direttore della scuola affiliata al coro dal 1953 fino al suo ritiro, nel 1992. Lo stesso anno, Meier morì improvvisamente.
Un'inchiesta del 1987 su alcuni abusi denunciati, sottolinea l'avvocato Weber, non portò ad alcun provvedimento nei confronti di Meier da parte dei responsabili del Coro. "Dopo le mie ricerche, presumo di sì", ha risposto Weber alla domanda se ritenesse che padre Georg Ratzinger fosse stato a conoscenza degli abusi. Weber ha rilevato che il 92enne fratello di Joseph Ratzinger, in quanto direttore del Coro, partecipava ad un organismo di supervisione composto anche dai direttori del liceo e del collegio affiliati al Coro, che avrebbe dovuto sovrintendere anche alle attività della scuola inferiore diretta da Meier.
Weber ha iniziato le sue indagini sul Coro di Ratisbona, il Ragensburger Domspatzen, nel 2015. L'avvocato ha riferito di aver condotto decine di interviste con le vittime e i responsabili delle strutture coinvolte e che in almeno 40 casi su 231 gli abusi implicavano anche violenze di natura sessuale. La maggior parte dei casi sarebbero ora prescritti.
