L'America ha bisogno della mia rabbia. Così Donald Trump risponde a Barack Obama, ma soprattutto al 'fuoco amico' di Nikki Haley, la repubblicana governatore della South Carolina che, nella replica al discorso sullo Stato dell'Unione, ha messo in guardia gli elettori "dalle voci più arrabbiate" tra quelle dei candidati alla nomination repubblicana.
"Lei ha ragione - ha detto riferendosi alle sue parole - io sono arrabbiato e molte persone sono anche arrabbiate per l'incompetenza con cui è gestito il nostro Paese". "Non mi importa, parli pure così di me - ha poi aggiunto commentando con la Cnn il fatto che Haley ha confermato di essersi riferita proprio a Trump - per quanto mi riguarda, rabbia ed energia sono quello di cui ha bisogno questo Paese".
Il miliardario, in testa ai sondaggi per la nomination, ha poi definito Haley "una donna molto simpatica" ma criticato le sue posizioni "deboli" nei confronti "degli immigrati illegali". "Non ho nulla contro Nikki Haley", ha detto ancora della repubblicana, figlia di immigrati indiani, che ha condannato la proposta di Trump di chiudere le porte ai musulmani e nel discorso di martedì notte ha ricordato come gli Stati Uniti siano un Paese fondato sugli immigrati.
Trump ha poi aggiunto di essere pronto ad inserire Haley nella lista dei possibili candidati alla vice presidenza se vincerà la nomination, ma ha sottolineato le loro diverse posizioni su questioni cruciali. "Non è in una buona posizione ora, ma sicuramente è qualcuno che prenderei in considerazione - ha detto - per me sono molto importanti la sicurezza e i confini, e lei non ha una posizione molto forte su questo e la cosa sarebbe per me un grande problema".
Le parole di Haley non hanno provocato la reazione solo di Trump, ma di molti nel partito esacerbando ulteriormente, e rendendo per così dire ufficiale, la spaccatura profonda di un partito in cui la leadership - che bisogna ricordare ha affidato alla repubblicana la risposta ufficiale a Obama, ratificandone quindi in un certo modo i contenuti - appare sempre più nel panico di fronte all'avanzata nei sondaggi di candidati oltranzisti come Trump e Ted Cruz.
