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'Alex' è il primo uragano atlantico fuori stagione in 80 anni

16 gennaio 2016 | 10.02
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L'uragano Alex il 14 gennaio scorso al largo dell'oceano Atlantico. (Immagine dal sito della Nasa)  - NASA Goddard MODIS Rapid Response
L'uragano Alex il 14 gennaio scorso al largo dell'oceano Atlantico. (Immagine dal sito della Nasa) - NASA Goddard MODIS Rapid Response

La stagione degli uragani di solito inizia a giugno e termina a novembre. E' per questo che non è chiaro se l'uragano Alex, che si è abbattuto sulle Azzorre e che è stato poi declassato a tempesta, debba essere assegnato alla stagione non ancora iniziata o a quella appena passata. Quel che è certo, però, secondo quanto riporta 'El Pais', è che una tempesta simile nell'Atlantico non si verificava nel mese di gennaio dal 1938. Con lo sconcerto degli scienziati.

Fenomeno eccezionale, Alex è nato mercoledì come tempesta subtropicale al largo della costa africana e ieri ha colpito le Azzorre con forti piogge e venti che hanno raggiunto i 140 km/h a nord della penisola del Labrador, in Canada, dove questo fine settimana dovrebbe perdere forza. La cosa strana di Alex è che di solito un uragano, per formarsi, ha bisogno di una temperatura di circa 26 gradi sulla superficie dell'acqua. E di solito ciò non si verifica mai fuori dal periodo estivo e autunnale, neanche nel caso di inverni morbidi come quello attuale.

Come ha spiegato però il meteorologo della Nasa Scott Braun in una nota, ultimamente la temperatura dell'acqua è aumentata, con temperature che hanno raggiunto l'1 e il mezzo grado in più rispetto alla norma. Quel che è peggio, però, è che la bassa pressione negli strati superiori dell'atmosfera implica una temperatura media molto più fredda rispetto all'aria dell'oceano. "La differenza di temperatura tra la superficie e i livelli superiori - sostiene Braun - era abbastanza forte per creare un'instabilità convettiva".

Secondo il National Hurricane Center degli Stati Uniti, Alex è la prima tempesta tropicale ad abbattersi sull'Atlantico nel mese di gennaio in 78 anni. E da quando le tempeste tropicali sono cominciate, a metà del XIX secolo, un fenomeno simile si è verificato solo quattro volte. Fortunatamente però, lasciando le Azzorre, Alex dovrebbe perdere forza. Un'altra particolarità che ha sconcertato gli scienziati è il percorso di Alex. Se è vero che la maggior parte degli uragani che si formano nelle acque tropicali dell'Oceano Atlantico tendono a dirigersi a ovest, verso le Americhe, Alex ha fatto il contrario. "Quello che è insolito è che Alex non si è spostato a ovest o ad est, ma al nord" dice il meteorologo e broadcaster José Miguel Viñas.

Tuttavia, è l'essere fuori stagione che ha sconvolto gli scienziati. Alcuni lo hanno paragonato a El Niño, il fenomeno climatico periodico che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale tra dicembre e gennaio e in media ogni cinque anni, mentre per altri Alex è legato ai cambiamenti climatici.

"Penso che sia azzardato mettere in relazione Alex con il riscaldamento globale o addirittura con El Nino - spiega Viñas - è probabile che siano collegati, ma è non facile da dimostrare scientificamente. L'unica cosa che si può dire è che in un mondo caldo come quello odierno e con un evento molto forte evento come El Niño, che ora sta raggiungendo la sua massima estensione, comportamenti anomali in diverse regioni del mondo sono più frequenti. Ed è in questo contesto che si forma Alex".

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