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Terrorismo

Ad Aleppo l'Is arresta donne 'malvestite', a Mosul obbligo di kajal per uomini

28 gennaio 2016 | 12.22
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(Iberpress)
(Iberpress)

Donne obbligate a indossare il velo integrale e uomini costretti a truccare gli occhi con il kajal. Sono queste alcune delle 'leggi' imposte dal sedicente Stato islamico (Is) nelle aree sotto il suo controllo in Siria e in Iraq e che pesano come un giogo sulla vita quotidiana delle popolazioni di quelle regioni, che rischiano vessazioni e punizioni nel caso in cui vengano colti in fallo e trasgrediscano al farneticante 'codice penale' dell'autoproclamato califfato.

Se a Jarablus, nel Rif della siriana Aleppo, i jihadisti hanno lanciato una campagna di arresti contro un gruppo di donne accusate di aver "violato il codice di abbigliamento", nell'irachena Mosul i miliziani dell'Is hanno diffuso un decreto che "obbliga gli uomini a utilizzare il kajal" per truccare gli occhi di nero, promettendo "sanzioni per i trasgressori".

Attivisti locali hanno dichiarato all'agenzia indipendente siriana 'Ara News' che i miliziani dell'Is hanno arrestato ieri sera circa 30 donne nel mercato di Jarablus, a nordest di Aleppo, "picchiandole brutalmente di fronte a centinaia di persone per poi condurle nel carcere femminile" della città, e questo poiché avrebbero "violato il codice di abbigliamento" imposto dai jihadisti alle donne.

"Le donne arrestate dovrebbero essere frustate in pubblico domani pomeriggio", hanno aggiunto gli attivisti, citando fonti della corte islamica dell'Is a Jarablus. Il 'codice penale' dell'Is, che si pretende ispirato alla sharia, ossia alla legge islamica, prevede una sanzione di 50 frustate per chi viola le norme sull'abbigliamento.

"Le più dure forme di punizione" sono state promesse anche agli uomini di Mosul che non si atterranno al nuovo decreto diffuso dall'Is, ovvero l'obbligo di truccare gli occhi di nero, ha dichiarato il direttore della rete di notizie 'Ninive', Raafat al-Zerari, all'agenzia 'Ara News'. "Gli uomini della hisba (la polizia religiosa dell'Is, ndr) hanno informato tutti i cittadini di Mosul e del suo Rif di questo nuovo obbligo", ha detto Zerari, spiegando che la norma si basa su una tradizione attribuita al profeta Maometto che consigliava l'uso dell'antimonio, la sostanza contenuta nel kajal.

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