Il Ceo di Google, Sundar Pichai, ha appoggiato la decisione di Apple di opporsi all'ordine di un giudice federale di aiutare l'Fbi a 'forzare' l'iPhone di uno dei killer di San Bernardino. Un'azione che costituirebbe "un preoccupante precedente", si legge in un tweet di Pichai. La dichiarazione è arrivata dopo che Edward Snowden, la 'talpa' della Nsa, ha annunciato, sempre su Twitter, il suo sostegno alla decisione annunciata dal Ceo di Apple, Tim Cook, e ha chiesto a Google di prendere una posizione su quello che ha definito "il più importante caso tecnologico dell'ultimo decennio".
4/5 But that’s wholly different than requiring companies to enable hacking of customer devices & data. Could be a troubling precedent
— sundarpichai (@sundarpichai) 17 Febbraio 2016
In una serie di tweet, Pichai ha riconosciuto comunque che "le forze dell'ordine e le agenzie di intelligence devono affrontare importanti sfide nel proteggere la cittadinanza dal crimine e dal terrorismo" e ha ricordato che "noi diamo accesso alle forze dell'ordine ai dati sulla base di ordini legali validi".
2/5 We know that law enforcement and intelligence agencies face significant challenges in protecting the public against crime and terrorism
— sundarpichai (@sundarpichai) 17 Febbraio 2016
3/5 We build secure products to keep your information safe and we give law enforcement access to data based on valid legal orders
— sundarpichai (@sundarpichai) 17 Febbraio 2016
"Ma è una cosa completamente diversa, richiedere alle compagnia di rendere possibili azioni di hacking degli apparecchi e dei dati dei clienti, potrebbe essere un precedente preoccupante", ha concluso auspicando "un approfondito ed aperto dibattito su questa questione importante".
5/5 Looking forward to a thoughtful and open discussion on this important issue
— sundarpichai (@sundarpichai) 17 Febbraio 2016