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Siria, Putin ordina il ritiro delle forze russe: "Obiettivi raggiunti"

14 marzo 2016 | 19.00
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Vladimir Putin (Xinhua)
Vladimir Putin (Xinhua)

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l'inizio del ritiro della maggior parte delle forze militari dispiegate in Siria da domani nell'auspicio che questo fornisca "un segnale positivo" per tutte le parti coinvolte nel conflitto e aumenti il livello di fiducia di tutti i partecipanti al processo di pace. Putin ha anche detto di ritenere che la missione delle forze armate e del ministero della difesa in Siria sia completata. Il presidente russo ha parlato con il presidente siriano Bashar al Assad e lo ha informato della decisione russa di iniziare il ritiro, ha spiegato il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia di stampa Interfax.

"Gli obiettivi che erano stati predisposti dal ministero della difesa sono stati in larga misura raggiunti", ha affermato Putin, in un incontro oggi con i suoi ministri degli esteri, Sergei Lavrov, e della difesa, Sergei Shoigu. Lo scorso settembre, il presidente russo aveva chiesto al Consiglio della federazione l'autorizzazione all'impiego della forza militare in Siria su richiesta di Assad contro la minaccia crescente dell'Is. Il numero 1 del Cremlino ha lodato "la professionalità, lo spirito di corpo e la capacità di organizzare operazioni di combattimento lontano dalla Russia, in un teatro di guerra non confinante con la Russia", dei militari.

Lavrov ha rivendicato che l'operazione militare russa "ha creato le condizioni" per l'avvio di un processo politico in Siria. Mentre Shoigu ha assicurato che nei raid sono stati uccisi duemila jihadisti provenienti dalla Russia, inclusi 17 comandanti, distrutti 200 siti per l'estrazione e il raffinamento di petrolio sotto il controllo dell'Is. Grazie all'intervento militare russo sono state inoltre liberate 400 zone abitate, l'equivalente di 10mila chilometri quadrati di territorio.

Putin ha quindi precisato che le unità militari basate a Tartus, presso la base aerea di Hmemim, continueranno a operare come prima (dell'inizio dell'intervento, ndr). L'annuncio del presidente russo coincide con l'inizio dei colloqui di pace di Ginevra e arriva dopo cinque mesi e mezzo dall'inizio dell'intervento militare di Mosca in Siria. Il presidente russo, che ha spiegato l'inizio del ritiro proprio per facilitare lo svolgimento dei colloqui di Ginevra, ha dato istruzioni al ministero degli esteri di intensificare il coinvolgimento russo nell'organizzazione del processo di pace.

SIRIA - "La parte russa ha confermato che continuerà a sostenere la Siria nella lotta al terrorismo". E' quanto si legge in un tweet in arabo della presidenza siriana.

USA - Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha ammesso di non aver letto rapporti circa il possibile ritiro della Russia dalla Siria. "Ovviamente, abbiamo parlato di come il proseguimento dell'intervento militare russo in sostegno del regime di Assad rendessero gli sforzi per una transizione politica sempre più difficile", ha aggiunto, citato dal New York Times. Earnest ha tuttavia voluto ricordare che il segretario di Stato americano John Kerry si è mantenuto regolarmente in contatto con il collega russo Lavrov e che al centro di molte loro conversazioni vi è stato l'intervento militare russo e quanto questo veniva considerato controproducente dagli Stati Uniti.

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