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L'appello di Obama: "Gli Usa e il mondo hanno bisogno di un'Europa unita"

25 aprile 2016 | 12.35
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Barack Obama (Afp)
Barack Obama (Afp)

L'Unione Europea è "una delle maggiori conquiste economiche e politiche dell'era moderna". Lo dice il presidente Usa Barack Obama, parlando alla Fiera di Hannover. Dopo la Seconda Guerra Mondiale "nessun Paese europeo ha preso le armi contro un altro: non è accaduto per caso", sottolinea.

"Dico a voi, popoli d'Europa: non dimenticatevi chi siete. Siete gli eredi di una lotta per la libertà. Siete i tedeschi, i francesi, i lussemburghesi, gli italiani e, sì, i britannici che si sono sollevati e hanno messo l'Europa sulla strada dell'unità", ha sottolineato ancora il presidente.

"Siete i polacchi di Solidarnosc - continua Obama - siete i cechi e gli slovacchi che hanno fatto la Rivoluzione di Velluto; siete i lettoni, gli estoni e i lituani che si sono stretti le mani in una grande catena umana di libertà; siete gli ungheresi e gli austriaci che passano attraverso i confini sbarrati con il filo spinato; siete i berlinesi che in quella notte di novembre hanno finalmente abbattuto il muro; siete la gente di Madrid e di Londra, che ha affrontato le bombe e si è rifiutata di arrendersi alla paura".

"Siete i parigini - aggiunge il presidente americano - che quest'anno prevedono di riaprire il Bataclan; siete la gente di Bruxelles, in una piazza piena di bandiere e di fiori, tra cui un belga che ha mandato il messaggio: 'Abbiamo bisogno di più comprensione, più dialogo, più umanità'. E' questo quello che siete. Uniti, insieme, voi siete l'Europa. Uniti nella diversità. Guidati dalle idee che hanno retto il mondo e più forti quando siete tutti uniti".

"Andando avanti - conclude Obama - potete stare sicuri che il vostro amico e alleato più grande, gli Stati Uniti d'America, sta con voi, fianco a fianco, ora e per sempre, perché un'Europa unita, un tempo sogno di pochi, rimane una speranza per molti e una necessità per tutti noi".

"Potete litigare su quale squadra di calcio sia la migliore - continua Obama - votare per cantanti diversi all'Eurovision, ma guardate le vostre conquiste: oltre 500 milioni di persone, che parlano 24 lingue diverse, in 28 Paesi, 19 con una moneta comune, in una Unione Europea".

"Certo - aggiunge Obama - l'unità europea può richiedere compromessi frustranti. Aggiunge livelli di governo, che possono rallentare le decisioni. Lo capisco: ho avuto incontri con la Commissione Europea. E noi americani siamo notoriamente scettici verso il governo: comprendiamo quanto sia facile prendersela con Bruxelles e lamentarsi".

"Ma ricordatevi - continua il presidente americano - che ogni membro della vostra Unione è una democrazia. Non è un caso. Ricordatevi che la Nato è più forte che mai. Ricordate le nostre economie di mercato sono le più grandi generatrici di innovazione, di ricchezza e di opportunità della storia".

"Sono venuto a dirvi che gli Usa e il mondo intero hanno bisogno di un'Europa forte, unita, prospera, democratica e unita", ha poi detto Barack Obama. "Forse - ha aggiunto - avete bisogno che un outsider, qualcuno che non è europeo, vi ricordi la grandezza di quello che avete conquistato".

"Non siamo immuni - ha proseguito Obama - dalle forze di cambiamento nel mondo. I conflitti dal Sud Sudan, alla Siria, all'Afghanistan hanno fatto fuggire milioni di persone, che cercano la relativa sicurezza delle coste europee, ma questo pone nuovi oneri sui Paesi e sulle comunità locali".

"L'aggressione russa - ha continuato il presidente Usa - che ha violato apertamente la sovranità e il territorio di un Paese europeo indipendente, l'Ucraina, innervosisce i nostri alleati nell'Europa Orientale, minacciando la nostra visione di un'Europa unita, libera e in pace, e sembra mettere in pericolo i progressi fatti dalla fine della Guerra Fredda".

"La crescita economica lenta, specialmente nel Sud Europa - ha continuato il presidente Usa - ha lasciato milioni di persone disoccupate, incluse generazioni di giovani senza lavoro e che potrebbero guardare al futuro con meno speranza. E tutte queste sfide persistenti hanno portato qualcuno a mettere in dubbio che l'integrazione europea possa resistere a lungo"

"C'è chi si chiede - ha aggiunto Obama - se potreste stare meglio separandovi gli uni dagli altri, ritirandovi dietro le barriere tra le nazioni e i popoli che esistevano nel XX secolo. In tutti i Paesi, inclusi gli Usa, lavoratori e famiglie stanno ancora tentando di riprendersi dalla peggiore crisi economica da generazioni. E quel trauma, in cui milioni di persone hanno perso il lavoro, la casa e i risparmi, è sentito ancora".

"E nel frattempo - ha proseguito Obama - ci sono l'automazione e la globalizzazione, che in qualche caso hanno compresso i salari e messo i lavoratori in una posizione più debole. I salari sono rimasti stagnanti in molti Paesi. Queste preoccupazioni sono reali e legittime. Se non risolviamo questi problemi, vedremo che c'è chi sfrutta queste paura e queste frustrazioni e le incanala in una direzione distruttiva".

"Assistiamo - ha aggiunto il presidente Usa - allo strisciante riemergere di quel tipo di politica che l'Ue è stata fondata per respingere. Una mentalità di noi contro loro, tentare la colpa dei nostri problemi agli altri, a qualcuno che non ci somiglia o che non prega come noi. Immigrati, musulmani, o chiunque sia diverso da noi. Vediamo una crescente intolleranza in politica. Come diceva Yates, i migliori non hanno convizioni, mentre i peggiori sono pieni di passione e intensità".

"Questo - prosegue Obama - è un momento cruciale e quello che accade su questo continente ha conseguenze sui popoli in tutto il mondo. Se un'Europa unita, pacifica, liberale, pluralistica e basata sul mercato inizia a dubitare di se stessa e inizia a mettere in dubbio i progressi fatti negli ultimi decenni, allora non possiamo aspettarci che i progressi che sono appena iniziati in molti luoghi del mondo continuino".

"Al contrario - ha ammonito infine - daremo potere a chi dice che la democrazia non può funzionare, che servono l'intolleranza, il tribalismo, l'organizzazione per linee etniche, l'autoritarismo, le restrizioni alla libertà di stampa".

Tutti i Paesi, ha poi continuato Obama, dovrebbero preoccuparsi delle crescenti "diseguaglianze" che attraversano le nostre società e far sì che i lavoratori ottengano "una giusta parte" dei benefici apportati dalla tecnologia. Lo sottolinea il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama, parlando alla Fiera di Hannover, in Bassa Sassonia.

"I Paesi - dice Obama - non dovrebbero essere costretti a scegliere tra rispondere alle crisi e investire nella sua gente. Dobbiamo implementare riforme che ci posizionino per avere prosperità nel lungo termine e che sostengano la domanda e gli investimenti nel futuro".

"Tutti i nostri Paesi, per esempio - continua Obama - potrebbero investire di più nelle infrastrutture, nella ricerca scientifica e nell'innovazione, nei giovani e nella loro educazione. Tutti i nostri Paesi devono preoccuparsi delle diseguaglianze e assicurarsi che i lavoratori ottengano una giusta fetta dell'incredibile produttività che la tecnologia e le filiere mondiali producono".

"Ma - aggiunge Obama - se ci si preoccupa davvero dell'ineguaglianza, della difficile condizione dei lavoratori, se si è progressisti, credo fermamente che non si può chiudersi. Non è la risposta giusta".

"Dobbiamo continuare - prosegue il presidente americano - ad aumentare gli investimenti che sostengono la crescita. E dobbiamo continuare a implementare le riforme del sistema bancario e finanziario per evitare gli eccessi e gli abusi che hanno scatenato la crisi finanziaria".

"Tuttavia - conclude Obama - non possiamo farlo Paese per Paese, perché la finanza è transnazionale. Se non ci coordinassimo tra Usa, Europa e Asia, non funzionerebbe".

"Per molti anni - continua Obama - si è detto che i Paesi devono scegliere tra la crescita economica e l'inclusione. Ora conosciamo la verità: quando la ricchezza è concentrata sempre di più nelle mani dei pochi che stanno al vertice, non è solo un problema morale, ma in realtà ciò diminuisce il potenziale di crescita economica dei Paesi".

"Abbiamo bisogno - aggiunge il presidente Usa - di crescita per tutti. Quelli che come me sostengono l'unità europea e il libero commercio hanno anche la profonda responsabilità di spingere per forti protezioni a favore dei lavoratori, il diritto di organizzarsi e una forte rete di salvataggio. E di far sì che donne e uomini siano retribuiti nello stesso modo".

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