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Il portavoce del Cremlino: "I Panama Papers? Sono documenti rubati"

10 maggio 2016 | 13.19
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(Afp)
(Afp)

I Panama Papers "sono documenti rubati", ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. "Dobbiamo dare alle cose il loro nome reale", ha aggiunto, assicurando che la politica di Mosca per convincere gli investitori a riportare i loro capitali in Russia, una politica che ha portato a dimezzare, dal 2014 al 2015 il flusso dei capitali privati fuori dal paese (passati da 153 miliardi a 56,9 secondo i dati della banca centrale), non è legata alla pubblicazione delle carte dello studio legale di Panama Mossack Fonseca. "Disinvestire i capitali impegnati in compagnie off shore e i Panama Papers sono due cose decisamente diverse", ha aggiunto.

Sono 6.285 i russi, fra individui ed entità, coinvolti con proprietà off shore, emerge dai dati pubblicati dall'International Consortium of Investigative Journalists grazie all'analisi dei documenti sottratti allo studio legale Mossack Fonseca e consegnati in forma anonima alla Suddeutsche Zeitung.

I documenti che da ieri sono disponibili su un database online investono complessivamente 320mila compagnie, gestite o di proprietà di 360mila persone o società in 200 paesi diversi. La Russia appare come uno di quelli con il maggior numero di nomi legati a società off shore, insieme agli Stati Uniti che conta 7.325 nomi (ma i russi sono meno della metà degli americani). In Ucraina i nomi sono 643, in Gran Bretagna 5.676. Fra capi di stato e di governo, in carica o ex, si contano un totale di 72 persone in tutto il mondo che hanno interessi in società basate nei paradisi fiscali.

Tra i nomi nella lista, proprio quello della moglie del portavoce Peskov, Tatiana Navka, che risulta proprietaria di una società basata all'Isola di Man, e che il mese scorso aveva denunciato "una campagna orchestrata per oscurare i successi di Mosca, bersaglio principale".

Ma il pubblico russo non sa neanche di cosa di parla. Un sondaggio dell'istituto indipendente Levada rivela che più del 50 per cento dei russi non ha mai sentito parlare dei Panama Papers o del loro contenuto. Fra i diversi nomi di russi, spiccava quello del violoncellista Sergei Roldugin, amico di lunga data di Putin, che la scorsa settimana si è esibito insieme all'orchestra sinfonica del teatro Marinsky di Pietroburgo a Palmira, in un concerto per celebrarne la liberazione dall'Is da parte delle forze russe.

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