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Oklahoma vota legge contro l'aborto, ma la governatrice pone il veto

21 maggio 2016 | 15.30
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Nella foto Mary Fallin,  governatrice dell'Oklahoma (Afp) - AFP
Nella foto Mary Fallin, governatrice dell'Oklahoma (Afp) - AFP

I legislatori dell'Oklahoma votano una legge che criminalizza di fatto i medici che praticano l'aborto e la governatrice dello Stato, Mary Fallin, il giorno dopo pone il veto. Un provvedimento troppo vago, che non potrebbe resistere contro eventuali attacchi da un punto di vista legale, è la motivazione che ha spinto Fallin alla decisione di non appoggiare il testo votato ieri, secondo quanto riporta il 'Washington Post'.

La normativa, del resto, puntava a introdurre un giro di vite sull'interruzione di gravidanza definito da più parti "senza precedenti" negli Usa: in base a quanto previsto, i camici bianchi che praticano aborti rischierebbero di pagare con il carcere e di dire addio alla licenza medica. Anche se nel provvedimento è prevista un'eccezione per i casi in cui si procede con un'interruzione di gravidanza ritenuta necessaria per salvare la vita della madre.

Il problema per Fallin è che "il disegno di legge è così ambiguo e così vago che i medici non possono essere certi di quali circostanze mediche possano rendere l'aborto 'necessario per preservare la vita della madre'", fa notare il politico repubblicano nella dichiarazione con cui annuncia la decisione di porre il veto.

Il provvedimento, noto come 'SB1552', si spinge a definire il medico che esercita o induce un aborto - indicato come "condotta non professionale" - colpevole di un crimine, punibile con 1-3 anni di carcere. In un messaggio ai legislatori, la governatrice precisa di essere critica sulla normativa in questione nonostante in precedenza abbia firmato "non meno di 18 leggi a sostegno dei valori 'pro-life' e pro-famiglia".

Secondo il Centro per i diritti riproduttivi, il disegno di legge dell'Oklahoma è il primo a spingersi tanto oltre, mentre altri Stati intenzionati a mettere fuori legge l'aborto finora avevano cercato semplicemente di vietare la procedura, non di fissare sanzioni di questo tipo.

Per questo il presidente e direttore generale del Centro, Nancy Northup, ritiene che il governatore abbia fatto "la cosa giusta, ponendo il veto a un provvedimento del tutto incostituzionale e pericoloso. La verità è che numerose donne dell'Oklahoma", uno Stato molto conservatore, "ancora affrontano ostacoli incredibili per avere accesso all'aborto sicuro e legale, quando hanno preso la decisione di terminare una gravidanza", spiega l'esperta sottolineando che in Oklahoma ci sono solo due cliniche abortiste.

Dopo l'annuncio di Fallin arrivano già le prime dichiarazioni battagliere. Sempre secondo quanto emerge dalla stampa Usa, il senatore repubblicano Nathan Dahm avrebbe detto che si sta valutando anche la possibilità di fare pressing per un annullamento del veto della governatrice. Ma la scelta di ignorare la presa di posizione di Fallin dovrebbe essere votata a larga maggioranza.

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