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Il caso

"G7 nel 2017 con Trump e Grillo? Scenario horror", tweet al vetriolo per capo gabinetto Juncker

26 maggio 2016 | 12.57
LETTURA: 3 minuti

"Il G7 del 2017 con Trump, Le Pen, Boris Johnson, Beppe Grillo? Uno scenario horror che fa capire bene perché vale la pena combattere il populismo". A margine del vertice in Giappone dei leader delle sette maggiori economie del mondo, cui partecipa anche l'Ue, il capo di gabinetto del presidente della Commissione europea, Martin Selmayr, lancia un tweet che scatena subito grandi polemiche, in particolare in Gran Bretagna.

"Parla un burocrate non eletto che lavora per un burocrate non eletto", ha commentato il portavoce della campagna per la Brexit, Robert Oxley. In realtà, il tweet di Selmayr è apparso come parte di una campagna coordinata contro l'ex sindaco di Londra, Boris Johnson, che guida il fronte dei favorevoli ad un'uscita della Gran Bretagna dall'Ue al referendum del 23 giugno.

Prima del suo capo di gabinetto, aveva infatti parlato dal Giappone lo stesso presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, che ha accusato Johnson di dipingere un quadro irrealistico dell'Unione, invitandolo a tornare a Bruxelles - dove negli anni scorsi, prima di entrare in politica, aveva fatto il corrispondente del "Daily Telegraph" - per vedere qual è invece la vera realtà.

"Leggo sui giornali - ha detto in conferenza stampa Juncker, rispondendo ad una domanda sul paragone fatto dall'ex sindaco tra gli obiettivi della Ue e quelli di Adolf Hitler - che Boris Jonhson ha trascorso parte della sua vita a Bruxelles. E' il momento per lui di tornarci, per vedere se tutto quello che dice ai cittadini britannici è in linea con la realtà. Io non lo penso, comunque sarebbe il benvenuto a Bruxelles in qualsiasi momento".

Poi, alla domanda se le istituzioni europee sarebbero in grado di lavorare con Johnson nel caso in cui diventasse premier, il presidente della Commissione Ue ha replicato: "L'atmosfera dei nostri colloqui sarebbe migliore se la Gran Bretagna restasse nell'Unione Europea".

La replica dell'ex sindaco di Londra non si è fatta attendere: "Temo che quello che dico al popolo britannico sia in linea con la realtà e se voteremo per restare, cosa che sinceramente spero non avvenga, ci saranno misure che ci porteranno ancora di più in un superstato federale europeo".

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