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Il caso

Iran, indossa pantaloni gialli di SpongeBob: portiere squalificato 6 mesi

08 giugno 2016 | 18.08
LETTURA: 3 minuti

(fonte Youtube /Universal Pictures International Italy)
(fonte Youtube /Universal Pictures International Italy)

Aver indossato pantaloni gialli di SpongeBob è costato sei mesi di squalifica a Sosha Makani, 29enne portiere del Persepolis, squadra di Teheran che milita nell'Iran Pro League (la serie A iraniana). Il portiere, che ha fatto parte anche della nazionale, è stato punito dal comitato per la moralità della Federcalcio iraniana per una foto circolata sul web, come hanno spiegato alcuni siti iraniani che si occupano di sport.

"Sosha squalificato per sei mesi a causa dei pantaloni gialli", ha titolato 'Varzesh3', mentre l'agenzia 'Asriran' ha sottolineato che "SpongeBob causa sei mesi di stop per Sosha'. Entrambi hanno spiegato nei loro articoli che il comitato per la moralità ha definito "inappropriati" i pantaloni indossati da Makani con disegnata la spugna marina protagonista dell'omonimo cartoon Usa.

Già il mese scorso la stampa iraniana aveva riferito che Makani, che ha fatto parte della rosa dell'Iran all'ultima Coppa del Mondo, era sotto esame da parte della Federcalcio per i pantaloni al centro del caso. Le autorità iraniane sono sempre molto sensibili ai look delle star delle cinema e dello sport, in particolare sui social network.

Un funzionario anonimo del comitato per la moralità, intervistato da 'Varzesh3', ha sostenuto che Makani si sarebbe rifiutato di recarsi in federazione per discutere della questione. "Abbiamo preso questa decisione a causa del suo aspetto e dell'impatto che può avere sulla società", ha dichiarato il funzionario.

Gli iraniani hanno reagito con incredulità, indignazione e sarcasmo alla notizia della squalifica. Un utente su Twitter ha commentato ironicamente che Makani è stato fortunato a ricevere solo sei mesi di squalifica perché se avesse indossato i boxer di SpongeBob sarebbe stato condannato a morte.

Un commentatore sul sito di 'Asriran' ha criticato la Federcalcio, sottolineando che, mentre a livello globale tutti gli organi calcistici indagano sui fenomeni di corruzione, in Iran ci si occupa del taglio di capelli o dell'abbigliamento dei calciatori. Makani non è nuovo a guai con la giustizia. A gennaio era stato arrestato per altre foto circolate sul web che lo ritraevano insieme a donne non velate.

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