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Strage Orlando, il Pulse era anche un rifugio per la comunità Lgbt

13 giugno 2016 | 12.15
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(Home page del sito del Pulse)
(Home page del sito del Pulse)

Il Pulse', teatro della strage di Orlando, non è mai stato un locale gay come gli altri, ma una specie di rifugio, di centro sociale per tutta la comunità Lgbt locale. La proprietaria, l'italoamericana Barbara Poma, lo ha fondato 15 anni fa in memoria dell'amato fratello John, un gay morto di Aids nel 1991 che la portava con sé nello scatenato mondo delle feste alternative della Florida meridionale. E il nome Pulse' (pulsazione) è un richiamo al battito del cuore di John, con il suo amore e la sua energia vitale.

Fondato assieme all'amico Ron Legler, il Pulse organizza feste ed eventi come la Latin Night della notte della strage, ma è soprattutto un accogliente punto di ritrovo per la comunità Lgbt. Una sorta di istituzione, che porta avanti anche iniziative per la prevenzione dell'Hiv e del cancro al seno, per i diritti degli immigrati. "Il Pulse è come una famiglia. Tutti quelli che ci lavorano vengono trattati con equità. Trattati come fratelli e sorelle. Quando qualcuno è in difficoltà, ci occupiamo gli uni degli altri", ha raccontato Benjamin Di Costa, un ex ballerino del locale.

"E' un centro della comunità. E' il posto dove vai per sentirti te stesso. Per allontanarsi dall'odio. Per essere libero", ha scritto in un recente articolo sul sito Fusion uno dei frequentatori, Daniel Leon Davis.

Ora sul sito del Pulse c'è una schermata nera con un messaggio di cordoglio di Barbara. "Come ognuno in questo Paese, sono devastata degli orribili eventi di oggi. Il Pulse, con gli uomini e le donne che ci lavorano, è da 15 anni la mia famiglia. Fin dall'inizio il Pulse è stato un luogo di amore e accoglienza per la comunità Lgbt", scrive la Poma esprimendo le sue condoglianze per le vittime.

Prima della strage il sito spiegava che il Pulse "è qualcosa più di un altro club gay". E nell'illustrare la storia di John, Barbara raccontava che "essendo cresciuta in una famiglia italiana tradizionale, essere gay era riprovevole. Ma quando John ha fatto coming out con la famiglia e gli amici, la dinamica della famiglia è passata da un cultura di tradizione stretta ad una di accoglienza e amore".

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