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Omicidio Cox, la campagna per il referendum sulla Brexit si macchia di sangue

16 giugno 2016 | 21.32
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(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

La campagna referendaria che deciderà il futuro della Gran Bretagna in Europa si macchia di sangue nell'ultima settimana di appelli, comizi, sondaggi e scambi di accuse tra i due fronti. Ancora non sono chiare le ragioni dell'assassinio di Jo Cox, la deputata laburista accoltellata e colpita da più colpi di arma da fuoco davanti alla biblioteca di Birstall, la cittadina del West Yorkshire, nei pressi di Leeds, dove stava incontrando gli elettori del suo collegio. Le due campagne, 'Remain' e 'Leave', hanno sospeso le attività per il resto della giornata.

Se dovessero essere confermate le testimonianze secondo le quali il presunto aggressore, ora nelle mani della polizia, il 52enne inglese Tommy Mair, avrebbe gridato "Britain First!" nell'uccidere la Cox, il movente potrebbe assumere la colorazione dell'odio politico. La 41enne deputata laburista era una "stella nascente" del Labour, come la ricorda la stampa britannica e "star" è anche l'appellativo con la quale l'ha ricordata il premier conservatore David Cameron, grato alla Cox per essersi schierata (astenendosi nel voto ai Comuni) a favore dell'intervento militare in Siria contro lo Stato Islamico.

Una decisione presa all'epoca in aperto disaccordo con il leader del partito Jeremy Corbyn, anch'egli autore di un commosso tributo dopo la notizia della scomparsa. La Cox si convinse non per avventurismo militarista, ma per proteggere la popolazione civile siriana dalla barbarie del Califfato e dagli attacchi indiscriminati delle forze governative di Damasco. "Non c'è nulla di etico nello stare in disparte quando i civili vengono ammazzati e mutilati", aveva scritto la deputata, che prima di entrare in politica aveva lavorato per Oxfam e Save the Children.

Laureata a Cambridge, eletta lo scorso anno nel collegio di Batley and Spen, nel West Yorkshire, la Cox nelle ultime settimane si era spesa molto nella campagna pro Ue 'Remain', per convincere i britannici a confermare l'adesione all'Unione Europea. "L'immigrazione è una preoccupazione legittima, ma non una buona ragione per lasciare la Ue", aveva scritto in un tweet messo in evidenza nel suo profilo sul social network.

Il suo impegno a favore dell'integrazione e dell'appartenenza all'Europa potrebbero essere tra i motivi che forse hanno spinto Mair, descritto dai vicini come un uomo solitario, a presentarsi davanti alla Cox armato di un coltello e di quella che è stata definita come una pistola rudimentale, "fatta in casa", forse un'arma d'epoca. La polizia non si sbilancia, ma l'aggressione, dalle prime ricostruzioni, non appare casuale, frutto di un raptus, e sembrerebbe un gesto premeditato.

Mair si sarebbe presentato intorno alle 13 davanti al luogo in cui la Cox stava incontrando i suoi elettori. I testimoni hanno riferito di una colluttazione. Mair, se dovesse essere confermato come l'aggressore, avrebbe accoltellato la Cox, poi esploso tre colpi, uno dei quali al volto, quando la donna era già a terra. A nulla sarebbe servito l'intervento di un uomo che ha tentato di fermarlo. Nell'aggressione è rimasta ferita anche un'altra persona, un anziano di 70 anni.

I testimoni hanno raccontato che la donna giaceva in una pozza di sangue, mentre il suo assassino si allontanava "con calma". Alcuni passanti hanno tentato di seguirlo, ma Mair è stato successivamente fermato da due poliziotti. La deputata è stata dichiarata morta alle 13,48 (ora locale) dai medici dell'ospedale, dopo che le sue condizioni erano subito apparse disperate.

C'è il racconto da parte di un testimone dello slogan urlato dall'aggressore, "Britain First!". E' anche il nome di una formazione di estrema destra, nazionalista e anti immigrati - e ferocemente pro Brexit - sorta 5 anni fa sulle ceneri del British National Party. Il partito dapprima ha accusato i media di voler strumentalizzare la vicenda, poi in una dichiarazione del leader, Paul Golding, ha definito l'assassinio della Cox "una giornata oscura e terribile per il Paese e la democrazia".

La polizia indaga su Mair, scavando nella vita dell'uomo per tentare di comprendere il suo movente. Sono state recuperate delle armi, ma non è chiaro se siano quelle usate per l'omicidio o altre rinvenute nella sua abitazione, subito perquisita. Non ci sono altri indagati. La Cox lascia un marito, Brendan, che in una dichiarazione ha invitato a respingere "il veleno dell'odio" e due figli piccoli. Il cordoglio per la sua morte è stato unanime, non c'è esponente politico, di qualsiasi schieramento partitico e referendario, che non si sia detto "scioccato e addolorato" per la scomparsa della Cox. Difficile prevedere, a pochi giorni dalla data fatidica del 23 giugno, quale impatto avrà questa vicenda sul voto dei britannici.

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