Il nuovo ministro degli Esteri britannico Boris Johnson è noto per non usare toni diplomatici. L'elenco delle sue gaffes è abbastanza nutrito e molte riguardano leader con i quali potrebbe presto doversi incontrare. Ecco alcuni esempi:
Maggio 2016: Boris Johnson vince un premio di mille sterline messo in palio dal quotidiano The Spectator per una sua poesia a proposito del presidente turco Recep Tayyp Erdogan che fa sesso con una capra. Il poema è una risposta alla querela di Erdogan contro un comico tedesco.
Sempre a maggio, nella foga della campagna per la Brexit, Johnson si lancia in un ardito paragone storico fra l'Unione Europea e Adolf Hitler. Intervistato dal Sunday Telegraph afferma che l'UE persegue un obiettivo simile a quello del dittatore nazista nella creazione di un sovrastato europeo.
Aprile 2016: Johnson attacca Barack Obama che ha esortato i britannici a rimanere nell'Ue. A suo parere il presidente americano nutre "un'ancestrale avversione" per la Gran Bretagna perchè è "mezzo keniota". Il Kenia, lo ricordiamo, è stato una colonia britannica.
Novembre 2015: In visita in Medio Oriente come sindaco di Londra, Johnson è costretto a rinunciare alla parte palestinese del suo viaggio dopo una serie di dichiarazioni fortemente pro israeliane.
Novembre 2007: in un articolo sul Telegraph intitolato "Voglio Hillary Clinton presidente", scrive che l'ex first lady americana "ha i capelli biondi tinti e la bocca imbronciata, lo sguardo azzurro d'acciaio di una infermiera sadica in un ospedale psichiatrico".