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Nizza, 5 i fermati. Interrogati in Tunisia parenti dell'ex moglie dell'attentatore

16 luglio 2016 | 10.09
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(Afp)  - (AFP PHOTO)
(Afp) - (AFP PHOTO)

L’Isis ha rivendicato la la strage di Nizza. Lo ha fatto attraverso la sua agenzia Amaq, con un comunicato dove si legge che “l’autore dell'operazione condotta a Nizza in Francia è un soldato dello Stato Islamico". Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha agito “in risposta agli appelli lanciati perché venissero presi di mira i cittadini dei paesi della coalizione che combatte il Califfato", scrive ancora Amaq citando "una fonte della sicurezza".

Una paternità rivendicata anche attraverso un comunicato letto dalla sua radio ufficiale 'al-Bayan', dove i terroristi hanno minacciato le “Nazioni crociate” che “dovranno capire che, qualunque sia il grado di mobilitazione e le misure di sicurezza adottate, non saranno immuni ai colpi dei mujahideen, che continueranno, Dio piacendo, a bersagliarli nelle loro case''.

L’ultimo bilancio parla di 84 morti e 121 feriti ancora ricoverati in ospedale, di cui 26 in condizioni serie. Tra i feriti ci sono 30 bambini assistiti dall'ospedale di Lenval. Cinque di loro sono ancora in terapia intensiva.

Cinque in totale le persone fermate dagli inquirenti che seguono il caso. Tra questi l'ex moglie dell’attentatore. Mentre nel commissariato di El-Alia, nella città tunisina di Biserta, sono stati interrogati i cognati della donna, mariti delle sorelle, noti per il loro radicalismo religioso e che, condannati sotto Ben Ali, avrebbero beneficiato dell'amnistia generale nel marzo 2011.

Il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve, parlando di un "attentato di tipo nuovo" che dimostra "l'estrema difficoltà della lotta antiterrorista", ha affermato che Bouhlel si sarebbe radicalizzato "molto rapidamente". "Non era conosciuto dai servizi di intelligence", ha ricordato, osservando come "individui sensibili al messaggio di Daesh" compiano azioni estremamente violente senza necessariamente aver preso parte a combattimenti o essere stati addestrati.

Intanto sul telefono cellulare, trovato nel camion, utilizzato per falciare 84 persone sulla Promenade des Anglais, compaiono tra i contatti alcuni nomi "interessanti", tra cui quello di Omar Diaby, jihadista di spicco di Nizza ma legato ai qaedisti del fronte Al Nusra, non allo Stato Islamico. "Ci stiamo lavorando su, ma è ancora troppo presto per trarne conclusioni", precisa tuttavia una fonte vicina all'indagine, aggiungendo che finora nessun elemento permette di confermare che queste conoscenze non siano casuali.

Dal canto suo il presidente François Hollande ha lanciato ieri un appello alla "coesione" e unità nazionale, durante una riunione ministeriale convocata all'Eliseo. Davanti alle "tentazioni di dividere un paese", di fronte a questo rischio, bisogna richiamare l'unità, la coesione e la coerenza del paese attorno ai valori che sono i suoi, ha sottolineato nel primo dei tre giorni di lutto nazionale proclamati dopo l'attentato .

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