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Assange: "La Libia è stata la guerra di Hillary Clinton"

05 novembre 2016 | 09.12
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(Afp)
(Afp)

Le mail di Hillary Clinton diffuse da Wikileaks "rivelano un piano generale messo a punto mesi già prima dell'intervento occidentale in Libia nel marzo del 2012, doveva essere il 'suo' conflitto durante il mandato come segretaria di Stato, il trampolino da cui realizzare i suoi sogni da presidente". Lo dice Julian Assange in un'intervista all'emittente russa RT smentendo che Mosca sia la fonte delle mail diffuse da Wikileaks. Il fondatore di Wikileaks parla dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra dove è rifugiato dal 2012 per sfuggire a una richiesta di estradizione degli Stati Uniti.

"La Libia è stata la guerra di Hillary Clinton, più che di qualunque altro. Barack Obama all'inizio si opponeva. Chi era che la sosteneva? Hillary Clinton. E' documentato dalle mail", sottolinea Assange denunciando che oltre 1.700 mail delle 33mila pubblicate dal suo sito sono dedicate alla Libia. A motivarla "non era il petrolio a basso prezzo. Percepiva la destituzione di Gheddafi e il rovesciamento del suo governo come un elemento da usare per le elezioni da presidente. Alla fine del 2011 è stato prodotto un documento interno per Hillary Clinton chiamato 'Libya Tick Tock' che è una descrizione cronologica di come Hillary Clinton sia stata la figura centrale della distruzione dello stato libico". Assange parla di Hillary come di "una persona divorata dalle sue ambizioni, tormentata letteralmente al punto da ammalarsene".

Poi il capitolo Fbi. E' diventata a tutti gli effetti la polizia politica americana e facendo cadere l'ex capo della Cia John Petraeus ha dimostrato che nessuno è intoccabile, dice il fondatore di Wikileaks. Nell'intervista Assange sottolinea che la nuova inchiesta del 'bureau' su Hillary Clinton è la risposta alla resistenza opposta in modo manifesto dall'ex segretaria di Stato alla precedente inchiesta sull'uso del suo server privato.

Assange denuncia il 'filo rosso' che corre lungo tutte le mail di Hillary pubblicate dal sito che ha fondato, ovvero il 'pay to play', accesso in cambio di soldi per stati, individui e corporation, l'elemento che, a detta di Assange, insieme alla copertura delle mail quando era segretario di Stato, ha creato le condizioni per l'aumento delle pressioni sull'Fbi che ha "ragioni" per indagare su di lei. Lo stesso Barack Obama, dice Assange, è stato "molto vicino agli interessi delle banche" nella sua prima campagna elettorale nel 2008.

"Hillary ha provocato la reazione dell'Fbi, che sta venendo alla luce ora, quando ha ostruito i 'federali' che cercavano di investigare il suo server privato", afferma Assange, sottolineando che "l'Fbi cerca sempre di dimostrare che 'nessuno ci può resistere'", ma con la resistenza opposta da Hillary ha provocato "rabbia all'interno del bureau, perché ha fatto apparire l'Fbi debole".

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