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Arcivescovo di Smirne: "Colpiti e preoccupati dopo attentato a Istanbul"

02 gennaio 2017 | 10.54
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(Afp)
(Afp)

"Siamo stati tutti colpiti dall'attentato terroristico di Capodanno, anche se qui a Smirne, per fortuna, la situazione appare per il momento tranquilla per noi cristiani. Ma la preoccupazione resta". E' quanto riferisce all'AdnKronos monsignor Lorenzo Piretto, domenicano piemontese, arcivescovo di Smirne, la terza città della Turchia dopo Istanbul e la capitale Ankara, con oltre 4 milioni di abitanti di cui 15.000 sono i cristiani battezzati con rito cattolico.

"La polizia turca ci protegge. Grazie a Dio, a Smirne non ci sono stati attacchi o attentati, siamo un'oasi relativamente tranquilla ma ovviamente risentiamo comunque di questa situazione di tensione e di incertezza", spiega ancora Piretto.

"La popolazione non è radicalizzata, è tutta contro l'Isis e i terroristi fondamentalisti che seminano odio contro i cristiani e in genere gli occidentali, come dimostra l'attentato al locale di Istanbul dove anche tanti stranieri festeggiavano il Capodanno, una festa ritenuta 'eretica' da questi fondamentalisti islamici", ricorda l'arcivescovo di Smirne.

Monsignor Piretto sottolinea che "la guerra in Siria ai nostri confini nonché la questione dei curdi contribuiscono a complicare ancor più una situazione in Turchia che di per sé non è certo facile".

Quanto all'atteggiamento del presidente turco Erdogan, l'arcivescovo di Smirne si limita a osservare che "ha sempre dimostrato attenzione nei confronti delle minoranze cristiane e ci ha indirizzato gli auguri per il Natale".

Ma, aggiunge, "la tv non ha dato grande risalto all'intervento di Papa Francesco dopo l'attentato; tanti musulmani sono però venuti domenica alla Casa di Maria a Efeso dove abbiamo celebrato la messa nella solennità della Madonna. Speriamo che sia un segno di riconciliazione".

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