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"Mio figlio non è un terrorista", parla il padre del sospetto attentatore del Louvre

04 febbraio 2017 | 11.06
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La piramide del Louvre (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
La piramide del Louvre (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

Il padre del giovane egiziano sospettato per l'attacco al Louvre nega ogni coinvolgimento del figlio. "Mio figlio non è un terrorista e non ha alcuna affiliazione politica", ha detto al giornale 'al-Masry al-Youm' Reda El-Hamahmy, padre del 29enne arrivato da Dubai a Parigi il 26 gennaio scorso, identificato dai media come Abdallah El-Hamahmy, originario della provincia di Dakahlia.

L'uomo ha raccontato che il figlio è andato negli Emirati due anni fa per lavorare in uno studio legale, che "il 26 dicembre (quindi un mese prima di quanto sostenuto dalle autorità francesi, ndr) si è recato in Francia per un lavoro e che sarebbe dovuto tornare oggi" a Dubai.

El-Hamahmy ha detto ancora che suo figlio si era recato al Louvre dove si era fatto alcuni selfie poco prima dell'attacco nel quale un uomo, urlando 'Allah Akbar', ha attaccato a colpi di machete alcuni soldati di guardia, prima di essere da loro gravemente ferito. E il giornale ha pubblicato le immagini del giovane davanti al museo.

Il padre del sospetto ha infine rivolto un appello al governo egiziano perché aiuti il figlio. Il governo dei Cairo ha condannato oggi l'attacco al Louvre, ma non ha fatto riferimento in alcun modo all'identità dell'attentatore.

Intanto fonti vicine all'inchiesta, citate sul sito di Le Parisien, riferiscono che l'aggressore non è più in pericolo di vita. Gravemente ferito all'addome dai colpi d'arma da fuoco di un militare, l'uomo è stato operato ieri. Intubato, non è al momento in condizioni di essere interrogato.

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