Il Pentagono ha ammesso l'uso di proiettili ad uranio impoverito in due raid contro il sedicente Stato Islamico in Siria. Oltre 5mila proiettili da 30 millimetri, chiamati PGU-14, sono stati usati in raid aerei il 16 e il 22 novembre 2015 contro i convogli di camion dell'Is che trasportavano petrolio nel deserto siriano. Lo ha confermato noto Josh Jacques, portavoce del Comando centrale, dopo che l'uso dei PGU-14 era stato rivelato da Foreign Policy.
Nel febbraio 2015 il Pentagono aveva dichiarato pubblicamente che non avrebbe impiegato uranio impoverito nella guerra contro il califfato. Ma a novembre dello stesso anno la difesa americana aveva cambiato idea. Secondo Jacques, si è ritenuto che i PGU-14 fossero l'arma migliore per impedire ogni ulteriore uso dei camion colpiti, anche se questi proiettili vengono in genere usati contro carri armati e veicoli blindati.
L'uso dell'uranio impoverito non è vietato dalle convenzioni internazionali, ma è controverso per le possibili conseguenze a lungo termine sulla salute di chi ne viene a contatto. Il Pentagono afferma che nessun civile era presente durante i due attacchi, dato che in precedenza erano stati lanciati volantini per invitare i conducenti dei camion a scappare.