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"Era paranoico", la rivelazione di un amico di Kim Jong-nam

21 febbraio 2017 | 11.16
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 (Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Kim Jong-nam ha trascorso i suoi ultimi anni nella paranoia, nascondendosi dal regime del suo fratellastro dittatore e lottando con un senso di impotenza per la sorte del suo Paese. A rivelarlo è stato un caro amico e confidente che, in un'intervista esclusiva con il 'Guardian', ha parlato della mentalità aperta e della personalità che ha portato all'esilio, e forse alla morte, l'uomo una volta erede della dinastia nordcoreana.

In diversi viaggi a Ginevra nel corso degli ultimi due anni, l'ultimo pochi mesi fa, Kim ha fatto visita a Anthony Sahakian, un vecchio amico dell'adolescenza conosciuto in una prestigiosa scuola internazionale della città svizzera. Conosciuto semplicemente come 'Lee', secondo Sahakian, Kim ha vissuto con la consapevolezza che il fratellastro più giovane, Kim Jong-un, lo vedeva come una minaccia per il governo da lui guidato dopo la morte del loro padre, Kim Jong-il, nel 2011.

"Abbiamo effettivamente discusso del regime, del fratellastro, e di cosa accadeva in Corea del Nord. Ma una cosa che posso dire, che non è mai stato interessato al potere", ha detto Sahakian, aggiungendo che "non ha mai avuto l'ambizione di governare il paese, anche se non accettava o apprezzava quello che stava succedendo lì".

Ricordando le loro conversazioni, l'amico ha illustrato le opinioni politiche che Kim Jong-nam ha avuto durante i sei anni di regime del fratello e le paure che la sua vita potesse essere in pericolo. "Aveva paura - ha detto Sahakian - Non era una paura totalizzante ma era paranoico. Era una persona politicamente importante. Era preoccupato. Naturalmente era preoccupato".

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